Albenga. Tre anni di reclusione. E’ la pena patteggiata questa mattina davanti al giudice Francesco Meloni da Giancarlo Giusto, il cinquantaquattrenne albenganese, incensurato, che nell’agosto scorso era finito in manette con l’accusa di detenzione e coltivazione di marijuana.
I carabinieri, a Campochiesa, in località Poggi, nei pressi dell’autostrada, all’interno di quattro serre di proprietà dell’uomo avevano sequestrato oltre 4 mila piante di canapa. Giusto, che attualmente è ancora detenuto ai domiciliari, era stato sorpreso dai militari, durante il loro blitz, mentre innaffiava le piante di marijuana.
All’interno dei terreni agricoli (che stamattina sono stati dissequestrati dal giudice) i carabinieri avevano anche trovato un laboratorio con tutto il kit e la strumentazione necessaria per l’essiccazione, il trattamento e la preparazione dello stupefacente destinato allo spaccio. Le piante erano poi state estirpate e campionate per gli opportuni esami chimici.
Questa mattina, nel corso dell’udienza, il difensore di Giusto, l’avvocato Graziano Aschero, ha ribadito che il suo assistito è ben consapevole di aver commesso un fatto grave, ma ha anche precisato che è stato spinto ad agire così a causa dello stato di difficoltà nel quale si trovava.