Chi paga e chi no

Canone Rai, ecco la mappa dell’evasione: a Nasino non paga il 56% degli utenti, Millesimo “virtuosa”

A Millesimo solo il 7% di evasori, seguono Tovo e Albisola; ben pochi invece pagano nell'entroterra di ponente, con tutti i comuni sopra il 40%

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Provincia. I più diligenti nel pagare il canone Rai? Gli abitanti di Millesimo: solo il 7% dei residenti “evade” il tributo previsto per la tv di stato. Mentre la maglia nera, in provincia di Savona, va a Nasino, dove a guardare abusivamente la TV è oltre il 56% dei residenti.

Questi i dati che emergono analizzando la “mappa dell’evasione” del canone Rai, un tema tornato di attualità per via della proposta del presidente del Consiglio Renzi di ridurre la tassa a 100 euro, vincolandone però il pagamento alla bolletta elettrica. Un modo per tentare di combattere l’evasione, fenomeno assai diffuso nel Belpaese: il canone è tra le tasse più odiate dagli italiani, e questo nonostante in Italia si paghi il canone più basso tra i paesi europei.

Secondo l’analisi realizzata da Twig sui dati Rai, mettendo in rapporto per ogni Comune il numero di abbonamenti sottoscritti con il numero di famiglie residenti, è possibile stimare la quota di evasione di questa tassa. Si tratta comunque di una stima, perché parte dal presupposto che, ormai, praticamente ogni famiglia ha in casa almeno un televisore, senza considerare quegli eventuali nuclei familiari che hanno deciso di vivere senza TV.

Incrociando questi dati (aggiornati al 31 dicembre 2014) emerge, in provincia di Savona, un trend chiaro: si evade soprattutto nell’entroterra, mentre le famiglie che non pagano il canone nelle località costiere sono proporzionalmente in numero minore. E l’evasione è maggiore a ponente che a levante.

Sul mare i più virtuosi sono gli abitanti di Albisola Superiore (con il 17,47% di famiglie che non paga il canone), seguiti da quelli di Laigueglia (18,31%) e il capoluogo Savona (19,46%), mentre il comune con il maggior tasso presunto di evasori sembra essere Bergeggi con il 34,52%.

La musica cambia, e non poco, nell’entroterra, dove in media le percentuali sono più alte: il record come detto a Nasino (56,3%), ma i numeri sono impietosi anche a Casanova Lerrone (53,36%), Massimino (52,38%) e Bardineto (52,34%). E una buona fetta di comuni ha percentuali superiori al 40%: Pontinvrea, Mioglia, Piana Crixia, Osiglia, Magliolo, Vezzi Portio e tutto l’estremo ponente (Zuccarello, Castelbianco, Arnasco, Ortovero, Vendone, Onzo, Stellanello e Testico).

Man non bisogna fare di tutta l’erba un fascio: è proprio nell’entroterra infatti che si registrano le eccezioni, con i comuni più virtuosi della provincia. A cominciare come detto dal record di Millesimo (solo il 7% di famiglie che non paga il canone), ma anche Tovo San Giacomo (15,86%) ha una percentuale più bassa di quella del miglior comune costiero. Mentre Cisano Sul Neva (18,4%), Cairo Montenotte (18,65%) e Cosseria (18,73%) si attestano comunque sotto il 20%.

“L’evasione crea un danno concreto per la RAI, e si traduce in un mancato introito di oltre 600 milioni all’anno – spiegano dalla tv di stato – A ciò si aggiunge il problema dei morosi che coprono una percentuale in continua crescita: 7,67% nel 2014 traducibile in 1 milione e 287 mila persone. Questi dati preoccupano molto la Rai e il bilancio ne ha risentito: i ricavi totali sono diminuiti del 18% in 5 anni ed il numero di nuovi abbonati, negli ultimi due anni, non ha superato il numero di disdette, generando quindi un saldo negativo negli abbonati Rai”.

Il canone è molto importante per la Rai in quanto costituisce la fonte principale di reddito: nel 2014 ha pesato per ben 62,8% sul bilancio per un valore di 1 miliardo e 590 milioni di euro. Sebbene il peso del canone sui ricavi totali sia aumentato di 6,9 punti percentuali dal 2010 ad oggi, in termini assoluti ha visto una riduzione del 5,6%.