Savona. Un viaggio rischioso perché sotto il diluvio, un trattamento non “consono” al momento, la sottovalutazione di un problema molto grave che ha richiesto un’operazione d’urgenza e, in ultimo, la beffa di dover anche pagare e non sapere come fare.
Sono questi gli elementi che caratterizzano l’ultimo caso di malasanità denunciato da un lettore di Ivg.it residente ad Albenga. La vicenda è avvenuta domenica mattina: “Mia moglie non vedeva bene da un occhio – racconta il lettore, che preferisce mantenere l’anonimato – Il problema andava avanti da diversi giorni, così finalmente domenica mattina abbiamo deciso di andare al pronto soccorso“.
La scelta di Savona non è stata casuale: “Benché ad Albenga ci sia un ospedale, abbiamo preferito andare a Savona perché ci avevano già annunciato che in ogni caso al Santa Maria di Misericordia non avrebbero potuto darle l’assistenza necessaria e che saremmo stati costretti a recarci al San Paolo. Così siamo saliti in macchina e, nonostante il maltempo e la pioggia fortissima, siamo andati a Savona. Ma per la salute si fa questo ed altro”.
Una volta arrivati al pronto soccorso, la donna è stata visitata: “Il medico che ha visto mia moglie ha riscontrato delle abrasioni, forse causate dalla presenza di un corpo estraneo. A questo punto la dottoressa ha prodotto una ‘distinta per cinque prestazioni di pronto soccorso’ ritenute ‘non urgenti’ di 61 euro circa”.
“Per il medico il problema non era particolarmente grave, ma noi abbiamo insistito e abbiamo chiesto di poter accedere al reparto di oculistica per sottoporre mia moglie ad una ulteriore visita. Abbiamo chiesto al personale del pronto soccorso se sapesse se il reparto fosse aperto o meno, ma nessuno è stato in grado di darci una risposta in quanto semplicemente nessuno lo sapeva. Abbiamo deciso di fare lo stesso un tentativo”.
E qui c’è stata la scoperta: “Gli oculisti che hanno visitato mia moglie hanno riscontrato il distacco della retina, quindi l’hanno ricoverata e lunedì mattina l’hanno sottoposta ad un intervento urgente. Per fortuna ora è già tornata a casa”.
Insomma, la prima diagnosi era tutt’altro che corretta: “Oltre a non essersi resi conto di quale fosse davvero il problema di mia moglie – tuona il lettore – il personale del pronto soccorso si è comportato in maniera tutt’altro che consona. Un reparto è fatto prima di tutto dalle persone. In questo senso, il pronto del San Paolo non ha funzionato a dovere. Oculistica, invece, si è dimostrata un reparto di eccellenza assoluta, fatto di persone gentili, disponibili ed estremamente competenti”.
Ma c’è una beffa: “Al pronto soccorso ci hanno dato questa distinta da 61 euro e 15 centesimi per queste cinque prestazioni non urgenti. A parte il fatto che vorremmo sapere quali siano queste cinque prestazioni (l’unica cosa che hanno fatto è stata lavare l’occhio), nessuno sa dirci dove andare a pagare questa cifra. Ho chiesto all’Urp e al Cupa, ma nessuno è stato in grado di darmi indicazioni sulle modalità di versamento. E la cosa peggiore è che se non saldiamo per tempo, riceveremo anche un sollecito di pagamento”.