La sentenza

Presunta lottizzazione abusiva a Bastia: nessuna condanna

L'ex dirigente dell'area V del Comune di Albenga Danilo Burastero assolto insieme al firmatario del progetto Massimiliano Bertola

tribunale Savona

Savona. Si è chiuso senza condanne il processo per una presunta lottizzazione abusiva in Regione Massaretti a Bastia d’Albenga dove, secondo l’accusa, in una casa agricola erano state realizzate in realtà due ville bifamiliari.

Nei giorni scorsi in tribunale sono stati assolti “per non aver commesso il fatto” Danilo Burastero, allora dirigente dell’area V del Comune di Albenga, e Massimiliano Bertola, firmatario del progetto al momento del rilascio del permesso a costruire. Per la terza persona imputata nel procedimento, l’architetto Silvia Lavagno, è stata invece pronunciata una sentenza di non luogo a procedere per prescrizione del reato.

I fatti contestati risalivano al 2006 quando era stato rilasciato dal Comune di Albenga il permesso a costruire. I lavori erano invece iniziati due anni dopo, ma era stato nel 2012, in seguito ad un sopralluogo della polizia municipale, che era scattata l’indagine contro i dirigenti tecnici del Comune ingauno, ma anche per il costruttore e proprietario dell’immobile (già assolti in precedenza).

Al termine del processo il giudice Marco Canepa ha ritenuto di assolvere i due imputati Burastero e Bertola perché “la loro attività è intervenuta successivamente all’emanazione della convenzione urbanistica” e non hanno quindi partecipato alla presunta lottizzazione abusiva. Nella motivazione della sentenza, tra l’altro, si legge anche che “non è emersa dall’istruttoria l’illegittimità della convenzione urbanistica” che era stata stipulata nel 2008, due anni dopo il rilascio del primo permesso a costruire.