Cairo Montenotte. Una richiesta di concordato preventivo sarà formulata in tribunale dall’Italiana Coke di Cairo Montenotte.
Il procedimento sarà aperto entro pochi giorni dopodiché è prevista la convocazione dell’adunanza dei creditori. Ci sono 30 giorni di tempo, ma probabilmente i commissari chiederanno una proroga che potrebbe essere accettata per riunire in un pacchetto unico tutte le situazioni del gruppo Ascheri, visto che anche per Energy Coal lo scorso aprile era stata presentata la richiesta. Rimane l’incognita dell’atteggiamento dei creditori sull’ipotesi, secondo indiscrezioni, che ipotizza per loro un “ritorno” garantito del 30% dei crediti vantati.
Voci che non vengono assolutamente né confermate né smentite dalla società che si limita a spiegare che i creditori verranno suddivisi in classi, a seconda dell’esposizione, secondo un’ottica di rientro in linea con procedimenti simili.
La crisi Italiana Coke si era palesata tra febbraio e marzo, e può essere, semplicisticamente ma in modo eclatante, riassunta in due dati: 50 milioni di esposizione con le banche, circa 13 con le imprese dell’indotto. Intanto per la cartiera di Murialdo si prospetta l’interessamento di una cordata di imprenditori lombardi che sarebbero pronti a rilevare l’impianto e ad assumere il personale.