Altro che semplificazione!

Edilizia, Melgrati: “Tempi più lunghi per le zone a vincolo ambientale, ulteriore burocrazia”

marco melgrati

Liguria. “Novanta giorni dopo l’inoltro del progetto alla Soprintendenza, dal 28 di agosto scatta il silenzio assenso per i progetti già approvati dalle Commissioni locali per il Paesaggio. In teoria una innovazione positiva, e invece è una ulteriore complicazione che vede allungare i tempi per il rilascio di progetti in zona di vincolo ambientale, cioè il 92% del territorio ligure”. Lo fa sapere il vicecoordinatore regionale di Forza Italia Marco Melgrati ed ex vicepresidente della Commissione urbanistica regionale.

“Infatti la Regione Liguria non si è ancora dotata del Piano Paesaggistico così come previsto dal Codice Urbani del 2004. In Liguria è in vigore il Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico, che non è conforme a quanto previsto dal Piano Paesaggistico del Codice Urbani; nella scorsa legislatura era stato approntato dall’assessore Cascino e dalla giunta di sinistra di Burlando-Paita il PTR, un piano assolutamente demagogico, una “porcata” urbanistica, che avrebbe umiliato l’attività edilizia in Liguria, già di per sé in crisi profonda, falcidiata dalla congiuntura economica e dal proliferare di tasse e gabelle sulla casa imposte dai governi non eletti dai cittadini, a partire da Monti, proseguendo con Letta e Renzi. Un settore, quello dell’edilizia in Liguria, che solo nel 2014 ha visto più di 3.000 (tremila) licenziamenti, con la chiusura per fallimento o amministrazione concordata di numerosissime aziende” aggiunge l’esponente di Forza Italia.

“Prima del 28 agosto i cittadini presentavano il progetto in Comune; se l’immobile ricadeva in zona di vincolo ambientale la Commissione locale per il Paesaggio aveva 60 giorni per esprimersi; si poteva chiedere una integrazione, e il termine slittava di almeno 30 giorni…poi il progetto, approvato dalla Commissione Locale per il Paesaggio, veniva trasmesso in Soprintendenza, che aveva 30 giorni per dare il parere…oggi i giorni sono diventati 90, seppur con il silenzio assenso, il che porta a sei mesi l’iter “normale” di una pratica edilizia in zona di vincolo ambientale…Inaccettabile!” sottolinea ancora Melgrati.

“Una norma che, nelle intenzioni del governo, doveva essere di semplificazione, di fatto è diventata di complicazione, burocratizzazione e allungamento dei tempi. E per fortuna che in Liguria i funzionari della Soprintendenza sono efficienti e, almeno fino ad ora, hanno sempre rispettato il termine dei 30 giorni. Il rischio, anzi quasi la certezza, però è che, con l’avvento di questa nuova normativa, si prendano tutto il tempo concesso dalla legge, cioè 90 giorni, prima di dare una risposta, che potrebbe essere anche non positiva, o con richiesta di integrazione, che allungherebbe ancora i tempi di approvazione dei progetti”.

“La speranza è che questa nuova amministrazione di centro destra e l’assessore all’Urbanistica Marco Scajola, che con me ha condiviso infinite battaglie in commissione Urbanistica dalla parte della minoranza in questi ultimi 5 anni, riuscendo a portare a “casa” modifiche sostanziali delle leggi esistenti, dall’aggiornamento della legge sui Sottotetti alla radicale riforma della “famigerata” Legge Ruggeri sugli Alberghi e metta mano pesantemente al PTR, condividendo un percorso con le associazioni dei professionisti e degli imprenditori della categoria e con i Comuni, per arrivare ad un testo condiviso e non ideologico che non sia l’ennesima “mazzata” a questo settore, che dal secondo dopoguerra costituisce traino e volano dell’economia nazionale e regionale” conclude.