Finale Ligure. Continua ad essere all’ordine del giorno delle “priorità” dell’amministrazione Frascherelli la chiusura dell’ufficio postale di Finalpia. Il primo cittadino finalese ha definito la decisione “un grave atto con conseguenti forti disagi per residenti ed ospiti” e proprio per questo motivo nei giorni scorsi il vice sindaco Clara Brichetto nei giorni scorsi ha partecipato ad una riunione presso la sede dall’Anci di Genova alla presenza del sottosegretario del ministero dello sviluppo economico con delega alle comunicazioni Antonello Giacomelli, alla quale hanno partecipato tutti i numerosi Comuni liguri oggetto di tagli e riduzioni nel servizio postale. Durante la riunione è anche emersa la volontà di convocare un nuovo tavolo di confronto sul tema alla presenza della nuova giunta regionale.
Per ovviare ai disservizi scaturiti da questi tagli sul servizio postale, in alcuni Comuni è già stata intrapresa la strada di affidare il servizio ad operatori privati.
Al fine di precisare nuovamente la posizione fortemente avversa dell’amministrazione nei confronti dei tagli operati dalle Poste, il vice sindaco afferma: “La politica di riduzione operata sugli uffici postali riguarda tutta la nazione e laddove in altre regioni il Governo ha demandato agli organi regionali il compito di scegliere quali uffici postali chiudere e quali mantenere in vita, purtroppo in Liguria le amministrazioni non hanno potuto in alcun modo opporsi, dovendo così assistere alle decisioni prese a livello nazionale senza avere neppure la possibilità, essendo sul territorio, di orientarsi su scelte più razionali e ragionevoli. Come è noto le Poste Italiane sono divenute una società pubblico-privata, ma ciò non implica che il governo possa disinteressarsene”.
Prosegue il vice sindaco di Finale Ligure: “Purtroppo qui come altrove, l’amministrazione non ha potuto far nulla per fermare questo processo di riduzione degli uffici postali che ha portato alla chiusura dello sportello di Finalpia, in quanto le scelte non sono assolutamente state oggetto di contraddittorio a livello locale. Siamo molto delusi da questo, perché gli uffici postali rivestono una funzione anche sociale: le persone anziane avranno necessità di un sostegno per recarsi allo sportello più vicino, con uno sforzo di presenza ed un costo anche a carico dei servizi sociali comunali. Il principio sul quale gli uffici postali vengono chiusi è ora su base chilometrica, non basata sul numero degli abitanti. Non è che sia stato fatto poco, è che proprio non era nella possibilità di alcun Comune poter fare qualcosa. La Regione avrebbe forse potuto opporsi a questa morìa, ma certamente l’amministrazione comunale ha avuto le mani legate.”