Vado Ligure. Non si è fatta attendere la replica degli ambientalisti alle dichiarazioni di Andrea Mandraccia della Cgil di Savona, che nei giorni scorsi era intervenuto a proposito della chiusura della centrale termoelettrica di Tirreno Power sostenendo come fosse necessario unire la salvaguardia della salute alla tutela occupazionale per i dipendenti del sito.
“La Cgil – aveva detto Mandraccia – ribadisce il proprio impegno che, a partire dalla tutela della salute, sostenga ogni percorso a tutela delle attività produttive e di conseguenza delle lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie”.
“Secondo i più accreditati studi internazionali una centrale come quella vadese con gruppi vecchi, con tale potenza installata, e con tale densità di popolazione produce al’incirca dalle 53 alle 120 morti premature l’anno – replica oggi un ambientalista – E’ ormai un fatto universalmente riconosciuto nel mondo scientifico. Uno dei più considerati tra i più recenti è lo studio Buchanan/Burt/Orris che riprende e aggiorna lo studio Markandya/Wilkinson (Lancet 2007). Ci anche sono studi dell’unione europea (tra cui lo studio Externe) e degli Stati Uniti”.
“I dati dell’inquinamento ambientale nel savonese del 2007 (tenuto nascosto per 6 anni, dove risultano picchi di inquinamento lichenico altissimi, di gran lunga i più alti mai riscontrati in Italia) li aveva commissionati la stessa Tirreno Power, come ben sapete ma che non dite mai. Numeri e studi che non avete mai contestato scientificamente (e che quindi immagino condividete nella sostanza) e ai quali non avete mai contrapposto studi diversi”.
“Il vostro centro studi Cgil ha per caso cifre diverse? – si chiede l’ambientalista della Rete – Secondo voi la centrale di Vado se fosse riaperta comporterebbe zero morti premature? Ovviamente no, è una tesi che farebbe ridere il mondo scientifico. Diteci: se a voi risultano cifre diverse (ben documentate) confrontiamoci”.
“Se per caso (è una ipotesi, dato che voi volutamente sulla quantificazione dei danni sanitari non vi volete pronunciare) al vostro centro studi risulta che la centrale di Vado, se tornasse in funzione, indicativamente comporterebbe ‘solo’ 30 morti premature l’anno (dato comunque inverosimile perché sottostimato): è vostro dovere civile e morale comunicare all’opinione pubblica che ‘noi della Cgil siamo per la riapertura della centrale anche a costo di 30 morti premature l’anno’. E’ gravemente scorretto parlare dei benefici della riapertura (i lavoratori, che ovviamente ora purtroppo vivono un dramma reale) senza comunicare questi gravissimi danni alla collettività nel suo insieme. E’ grave verso la cittadinanza”.
“L’ex procuratore capo Granero 3 giorni fa in commissione parlamentare ha detto che nella questione Tirreno Power ‘il problema della disoccupazione è drammatico, ma meno drammatico della morte, però’. E che in questa storia gli unici che sembravano realmente preoccuparsi dei lavoratori, oltre che dei cittadini, erano loro.”