Finale Ligure. “Non abbiamo mai valutato l’ipotesi di acquisire direttamente il capannone. E non esiste il rischio di perderne la proprietà”. Mette i “puntini sulle i”, il sindaco di Finale Ugo Frascherelli, nel prendere atto dell’ordine del giorno sottoposto dai consiglieri di minoranza per la revoca della delibera con cui il consiglio comunale, nella seduta dello scorso 31 agosto, ha espresso gli indirizzi per l’acquisto del capannone da parte della società partecipata “Finale Ambiente”.
Tenuto conto delle risultanze della seduta della conferenza dei capigruppo svoltasi il 21 settembre scorso, il primo cittadino ha ritenuto doveroso evidenziare alcuni punti relativamente alla questione, al fine di fare il punto e rendere noto il reale svolgimento della vicenda. “Sarà il consiglio comunale a pronunciarsi sull’ordine del giorno presentato – afferma – Ma non ci sono dubbi sul fatto che la proposta di acquisto deriva da un’analisi complessiva di alcuni anni che ha visto coinvolti il precedente Consiglio di Amministrazione e quello attuale di Finale Ambiente, con riferimento a una procedura consolidata, nei confronti della quale non si sono riscontrate problematiche legali di rilievo, tali da inficiare il positivo andamento della trattativa”.
“In particolare – aggiunge – la questione attinente all’esondabilità del capannone è già stata trattata ed esaminata con gli uffici comunali competenti, al fine di dirimere ogni tipo di problematica. Circa il rischio dell’alienabilità delle partecipazioni societarie di Finale Ambiente nel corso degli anni, l’eventuale collegamento con la possibilità di perdita di proprietà del capannone non risulta fondato, in quanto sarà l’istituto di credito (all’inizio del contratto di leasing) il proprietario dell’immobile, con conseguente trasferimento progressivo del titolo alla società pubblica, correlato al pagamento delle rate del finanziamento”.
“L’ipotesi di un’acquisizione diretta dell’immobile in capo al Comune di Finale Ligure non è stata presa in considerazione – precisa Frascherelli – in quanto detto capannone costituirà un bene strumentale essenziale per la funzionalità di Finale Ambiente, società che a quasi vent’anni dalla sua costituzione non dispone ancora oggi di una sede stabile e operativa per lo svolgimento delle sue attività sul territorio civico. Inoltre lo Statuto di Finale Ambiente non consente l’ingresso di privati nella compagine societaria”.