Provincia. Sì al Piano d’Ambito per acqua e depurazione in Provincia di Savona, confermando l’indirizzo di una gestione da affidare a società di natura pubblica.
E’ quanto è emerso questa mattina dall’Assemblea dei Sindaci che si è svolta a Palazzo Nervi, con al centro proprio la gestione del servizio idrico integrato dopo l’approvazione in Consiglio regionale del terzo Ato savonese. Ok anche per la gestione pubblica del servizio, anche se per ora si tratta di metterla in pratica. Due votazioni, piano d’ambito e gestione pubblica dell’acqua, che hanno visto un sì unanime dell’Assemblea dei sindaci e del Consiglio provinciale che si è svolto successivamente (nella prima votazione sì di 12 consiglieri su 16 in quanto 4 assenti).
Bagarre sull’emendamento proposta dal sindaco di Albenga Giorgio Cangiano, comune che ha la concessione per l’acquedotto scaduta da tempo e con un debito di 9 mln di euro ora ammortizzato a 5 mln di euro. Il primo cittadino albenganese ha chiesto che la delibera tenga conto della specifica situazione ingauna, ma altri sindaci hanno prima storto il naso, successivamente hanno dato l’ok all’emendamento, chiedendo garanzie alla Provincia. La paura di alcuni sindaci è quella, infatti, di doversi accollare il debito del Comune di Albenga durante il passaggio al nuovo assetto del servizio idrico integrato.
La tariffa prevista per i tre Ato del savonese è di 0,90 al metro cubo. Ora, entro 30 giorni il Piano d’Ambito dovrà essere trasmesso all’Autorità Garante per l’energia elettrica.
Quanto agli assetti gestionali, per l’Ato 1 si prospetta la gestione del Consorzio depurazione acque savonesi, per l’Ato 2 valbormidese ci sarà una gestione con diverse società, mentre per l’Ato 3 del ponente savonese Sca e Servizi Ambientali stanno lavorando ad un consorzio pubblico.