Savona. La Rete fermiamo il carbone si scaglia contro il Partito Democratico di Savona per l’intervento in relazione alla questione Tirreno Power.
“Troviamo grave e sconcertante l’auto-assoluzione del Partito Democratico. Il Pd nel suo insieme (sia come amministratori che come partito) ha sostenuto e favorito la scelta scellerata del carbone, essendo privi di qualunque proposta di politica economica alternativa a quella che in nome del profitto non esita a sacrificare la salute collettiva e l’ambiente. Il Pd è il partito che (al pari dei partiti di centrodestra) in tutti questi anni: non ha dato risposte concrete di fronte agli allarmanti dati sanitari che l’Ordine dei Medici, il mondo scientifico internazionale e anche la Rete fermiamo il carbone forniva; non ha mai protestato perché per anni la cittadinanza non è stata informata sugli allarmanti resoconti dello studio lichenico-ambientale (commissionati dalla stessa azienda), che evidenziava per alcuni inquinanti valori di inquinamento di gran lunga più alti dei valori massimi mai rilevati in Italia secondo la tabella Nimis; è rimasto sempre in silenzio quando venivano puniti o querelati medici e giornalisti che avevano la sola colpa di segnalare la gravità della situazione; nel 2006 ha inoltre incentrato la campagna elettorale contro l’ampliamento della centrale, per poi, dopo aver preso i voti, cambiare idea; ha sostenuto l’ampliamento, nonostante la contrarietà della popolazione che avrebbe subìto inevitabili e gravi danni sanitari” spiegano dalla Rete fermiamo il Carbone.
Rivolgendosi poi direttamente al segretario provinciale del partito Fulvio Briano dicono: “E’ inoltre un fatto incontrovertibile che i Sindaci di Vado e Quiliano, al di là dei proclami, nei fatti in questi anni non abbiano mai accertato la verità sul reale inquinamento prodotto dai gruppi a carbone. Perché nella conferenza stampa ha omesso di dire tutte queste cose? Briano, Lei è ovviamente al corrente delle carte della Procura secondo cui i Sindaci ‘erano a conoscenza delle conseguenze sanitarie provocate dall’uso del carbone e nonostante disponessero di studi sanitari focalizzati sulla situazione locale avrebbero chiuso gli occhi sull’attività di Tirreno Power ed omesso di disporre controlli specifici che avrebbero potuto evitare ulteriori danni alla salute pubblica’. Essi non avrebbero tenuto conto delle decine di relazioni e consulenze (oltre che delle numerose diffide e documentazioni inviate dalla Rete fermiamo il carbone) e delle norme che impongono ‘la prioritaria considerazione dalla tutela dell’ambiente rispetto agli interessi privati’. In questo quadro si inserisce l’affermazione del GIP dove parla di ‘neghittosità degli organi pubblici chiamati a svolgere attività di controllo’. Se questi sono i fatti, Sig. Briano non sente il dovere di fare autocritica e di chiedere scusa ai cittadini a nome del Partito?”.
“I Sindaci di Vado e Quiliano quindi, come risulta con evidenza dalle indagini giudiziarie, non hanno tutelato la comunità savonese, e il Vostro partito ha grandissime responsabilità in merito. Come pensate che passerete alla storia di questa provincia: come la classe dirigente che ha difeso prioritariamente gli interessi generali della collettività o quelli particolari di una azienda? Per questo, Voi siete stati i veri responsabili morali di come è stata gestita questa triste storia, che in diversi decenni ha avvelenato e ucciso sia le persone che il senso civico di molti. Nonostante ciò, in questa provincia una serie di cittadini e comitati, per senso del bene comune, ha predisposto ricorsi, esposti, diffide, ha commissionato perizie a cura di eminenti esperti ambientali per accertare il reale stato di inquinamento, e tale lavoro ha portato ad un sequestro giudiziario dei gruppi, contribuendo a scrivere un futuro diverso per la nostra collettività. E’ giunto il momento che anche voi arriviate a una decisione non più eludibile: mai più carbone a Savona” concludono dalla Rete savonese fermiamo il carbone.