Regione. “La riapertura, attesa da mesi, del servizio di piena operatività di emodinamica all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure è motivo di grande soddisfazione perché certifica la vittoria di una battaglia di buon senso condotta dal territorio del comprensorio pietrese per la salute di tutti i cittadini”.
A dichiararlo è Sonia Viale, vicepresidente della giunta e assessore regionale alla salute, che aggiunge: “Nel nostro programma di governo abbiamo come priorità la difesa dei territori anche dai tagli paventati dal Governo”.
A dare il “la” alla vicenda relativa alla riapertura dell’emodinamica del Santa Corona anche nelle ore notturne era stata la denuncia di Ingrid Petani, sessantenne di Borghetto che a giugno dello scorso anno aveva pubblicato su Facebook un messaggio: “Attenzione a non farvi venire un infarto di notte, perché l’unico ospedale con un reparto di emodinamica operativo per 24 ore su 24 è quello dell’ospedale di Savona e per arrivarci possono volerci anche due ore perché l’automedica non è sempre disponibile”.
La protesta nasceva da un lutto famigliare: suo marito Sergio Nardulli era morto a 61 anni il 23 aprile, dopo essere stato colpito da un attacco di cuore alle tre di notte del 13 aprile. “La croce bianca di Borghetto lo ha trasportato a Santa Corona, ma con il reparto chiuso per la notte l’unica cosa che i paramedici hanno potuto fare è stato trasferirlo all’ospedale San Paolo – raccontava Ingrid Petani – A Savona, però, è arrivato due ore dopo perché l’automedicale non era subito disponibile. Al San Paolo ha avuto altri due arresti che lo hanno costretto a stare in rianimazione per quattro giorni. In seguito è stato trasferito in terapia intensiva. Dopo cinque o sei giorni ha iniziato a dare segni di ripresa. Il 22 aprile gli hanno comunicato che il mattino successivo lo avrebbero sottoposto a coronografia. Dopo l’esame Sergio se ne è andato”.
Per la donna a giocare un ruolo determinante erano state la chiusura notturna dell’emodinamica e la distanza tra i due ospedali: “Al Santa Corona abbiamo ottimi cardiologi che sono in grado di salvare vite umane, se solo avessero la possibilità di farlo. Mio marito non ce l’ha fatta e se non si fa qualcosa chi di noi dovesse avere bisogno di un intervento immediato di notte sarebbe costretto ad andare a Savona”.
Dopo l’iniziale interessamento di Marco Melgrati e di Roberta Gasco di Forza Italia, la questione della riapertura dell’emodinamica pietrese era diventata una battaglia bipartisan: anche l’ex capogruppo del Pd Nino Miceli, infatti, aveva chiesto all’allora assessore regionale alla sanità Claudio Montaldo di fare il possibile per ripristinare la piena funzionalità del reparto. Contemporaneamente, comitati e gruppi di cittadini come di tutta la provincia avevano dato vita ad una raccolta-firme che era stata sottoscritta da centinaia di persone.
A distanza di un anno da quelle iniziative, il reparto ora è pronto a lavorare a pieno regime.
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