Provincia. Quattro casi in 15 giorni: il bambino svizzero a Pietra, il senzatetto a Savona, due turisti a Pietra (di uno abbiamo parlato ieri, di un altro oggi). Quattro storie di “malo Pronto Soccorso”, in cui pazienti hanno denunciato disservizi, caos o code chilometriche. Un tema riportato alla ribalta dagli ultimi due casi, che ha fatto molto discutere nella community di IVG: e tra le accuse e l’amarezza, arrivano anche le spiegazioni di chi, in quegli ospedali, presta la propria opera ogni giorno.
Molti lettori se la prendono con le presunte cause dei disservizi: il bersaglio diventa di volta in volta la politica (nazionale o locale), i tagli, la scarsa organizzazione. Ben pochi, però, accusano di pigrizia o scarso impegno chi al Pronto Soccorso ci lavora: gli infermieri “si sbattono”, dicono in diversi, ma poco possono fare se sono sotto organico o se mancano i medici.
Una buona fetta di lettori contesta invece la scelta dei turisti di “lamentarsi” con il giornale. “Esistono i codici di gravità”, è il concetto di tanti: pazienti presenti o passati dei pronto soccorso savonesi, che raccontano di lunghe attese fatte però “senza lamentarsi”, perché bisogna capire chi lavora lì, dare la precedenza a chi è davvero in pericolo di vita ed avere pazienza. “Se in pronto soccorso andassero solo le persone che ne hanno veramente bisogno le attese sarebbe brevi come lo sono, in effetti, per chi è veramente grave – sintetizza una lettrice – Il problema è che il pronto soccorso viene usato in maniera impropria e il risultato non può essere che insufficiente”.
“Il personale fa quello che può con quello che ha – ribadisce un volontario delle pubbliche assistenze – Il 70% dei pazienti in pronto non dovrebbero esserci… dovrebbero andare in farmacia, dal medico curante o dalla guardia medica. Per esperienza vedo tutti i codici rossi trattati con velocità e professionalità uniche”.
E poi ci sono loro, gli infermieri, quelli che ogni giorno vivono il delirio di un Pronto Soccorso. Il concetto che traspare dai loro interventi è semplice: lì si devono salvare delle vite, e tutta l’organizzazione è pensata avendo ben presente questo concetto principale. “Borsiti, tendiniti e molte altre patologie andrebbero gestite dal proprio medico curante o dai centri salute – spiega un infermiere del Santa Corona – Ma di questo non se ne parla. I pazienti con patologie gravi (ictus, infarti, politraumi) vengono visitati immediatamente, e pensate un po’… a volte si salvano anche le persone. Ma questo non fa notizia e non viene riportato”.
“Tutti a indignarsi, però l’indignato signore fautore di questo articolo la domenica ha preferito stare a casa per non rischiare di trovare coda: indubbiamente un dolore insopportabile… – ironizza qualcuno – Diciamo che fa comodo andare in un posto dove il medico riceve senza ricetta rossa e se ci va bene non paghiamo nemmeno… Arrivano due rossi e due gialli? Beh, i pronto soccorso sono lì per loro. E se sei bianco è perché dovevi andare in ambulatorio con il numerino”.
“Perchè i dirigenti ed i responsabili, nonchè i politici, una volta, non vengono a vedere in che condizioni si lavora, garantendo in ogni caso una qualità di prestazione molto al di sopra della media? – rivendica un altro – Perchè non si tiene conto che il bacino d’utenza, d’estate, quasi decuplica?“. Ad aggravare il tutto c’è il malcostume di andare in ambulanza, “perché così passo prima”: un’abitudine che va a gravare su un 118 già impegnatissimo d’estate (a luglio si erano raggiunti i 1000 interventi a settimana).
“Ricordatevi che per le persone che lavorano in questo contesto e che mettono faccia, cuore e tanto impegno, è veramente deprimente leggere sempre queste notizie critiche sul nostro operato – è infine l’appello di un infermiere – Ci sono tante persone che con un semplice grazie ci rendono soddisfatti del nostro operato e durante la loro sofferenza non scrivono a Ivg. Senza voler criticare il paziente che sopportando il dolore, non gestito con terapia antidolorifica appropriata, di una colica renale, è riuscito eroicamente a scrivervi. Continuate così, e davvero grazie per non esservi accorti del lavoro svolto dal pronto soccorso e da tutti gli altri reparti in questa estate 2015″, conclude amaro.