Savona. “Un presidio permanente per dire ai sindaci e agli enti locali di attivarsi subito per una gestione dell’acqua pubblica nel savonese. Non si può più aspettare e serve agire prima della scadenza del 30 settembre, altrimenti arriverà un commissario che deciderà per noi. Quindi subito un piano d’Ambito provinciale e con le indicazione sulla tipologia di gestione per acqua e depurazione”. Così il presidente del Comitato per l’Acqua Pubblica Roberto Melone da Piazza Sisto a Savona, dove questa mattina è iniziato un presidio che durerà fino al prossimo 9 settembre, con la richiesta di realizzare una gestione pubblica del servizio idrico integrato. Una iniziativa all’insegna dello slogan: “L’acqua non si vende, si difende”.
Il presidio si propone di portare la questione alla conoscenza dei cittadini invitandoli a partecipare insieme ai sindaci dei rispettivi comuni ad una azione che finalmente ponga al centro delle scelte l’acqua come un bene comune inalienabile e sul quale, come sancito da oltre 27 milioni di italiani con il referendum del 2011, non si può fare profitto. Il presidio si articolerà nelle varie giornate con appuntamenti pubblici, interventi di personaggi della cultura e dello spettacoli, confronti tra amministratori iniziando già da domani pomeriggio a partire dalle 17 con un primo appuntamento al quale sono stati invitati tutti i sindaci della provincia per un confronto dal quale scaturire opportune iniziative da proporre alla Regione alla ripresa delle attività istituzionali.
Tra i personaggi presenti Carlo Freccero e Tatti Sanguineti oggi all’inaugurazione del presidio. Domattina sarà la volta dell’attore Bebo Storti e nei prossimi giorni il filosofo Diego Fusaro, oltre alcuni attori comici di Bruciabaracche come Daniele Raco e i Soggetti Smarriti, e altri ancora. Tra i messaggi di sostegno all’iniziativa anche quello di Luca Mercalli.
“Siamo davanti ad un bivio dal quale non si può più tornare indietro, perché entro il 30 settembre in forza al decreto Sblocca Italia, la Regione dovrà assegnare la gestione del servizio idrico. Data l’inerzia sinora dimostrata da buona parte degli amministratori pubblici, almeno in questi ultimi due anni, l’acqua rischia di diventare patrimonio di privati con costi altissimi specie per i cittadini più deboli economicamente” aggiunge Melone.
“I due bacini esistono già, c’è quello della Val Bormida e quello costiero. Il terzo ambito ponentino sarà difficile che venga concesso anche alla luce del parere espresso dalla Regione. Eravamo d’accordo con i sub-ambiti ma ormai è stato decisa una certa impostazione e su quella bisogna lavorare. La nostra battaglia resta quella di non abbandonare il savonese al suo destino e opporci alla prospettiva di una privatizzazione forzata che porterebbe solo svantaggi in termini di costi e servizi per l’utenza”.
“Chiediamo ai sindaci, alle forze politiche, alle associazioni ed ai comitati di agire in fretta per trovare la possibilità di un dialogo costruttivo per costituire un tavolo di lavoro partecipato che, partendo dal progetto del Comitato Savonese Acqua Bene Comune individui il percorso più utile per non perdere il nostro diritto all’acqua” conclude.
Un progetto già presentato nel 2013 che propone la creazione di un soggetto totalmente pubblico in grado di gestione il servizio idrico partendo dal fatto che già allo stato attuale circa il 45% della popolazione savonese è servita da acquedotti pubblici e che in oltre il 90 % della Provincia la depurazione fa riferimento a società interamente pubbliche.
Tra gli esponenti del Comitato savonese c’è chi è ha iniziato lo sciopero della fame: “L’acqua è il primo dei beni comuni e bisogna difenderlo in tutti i modi. Se entrano le multinazionali anche nell’acqua siamo a posto…” afferma l’albenganese Silvio Farinazzo.
“Non so fin quanto andrò avanti con lo sciopero della fame: ora bisogna agire e fare una proposta concreta nel segno di una gestione pubblica del servizio idrico integrato. E credo che i sindaci savonesi dovrebbero essere con noi qui a protestare” conclude l’esponente del Comitato savonese.
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