Savona. “I cittadini savonesi, dopo aver subito 40 anni di carbone con Tirreno Power, decenni e decenni di disastri ambientali con Italiana Coke e ACNA e ormai pronti all’arrivo del deposito di bitume, si preparano a subire uno dei più dannosi e anacronistici impianti industriali di sempre: l’inceneritore”. A lanciare l’allarme è Sergio Battelli, deputato del MoVimento 5 Stelle.
“Ricordate quando abbiamo denunciato e tentato in tutti i modi di impedire l’approvazione dello #SfasciaItalia? – scrive Battelli – Bene, negli scorsi giorni dal governo Renzi è uscita una bozza di decreto che riguarda il famoso articolo 35 sugli inceneritori, su cui avevamo sollevato i gravi pericoli in cui incorrevano i territori. Questo decreto individua nuovi inceneritori da costruire e uno di questi è previsto in Liguria. Lo Stato bypassa Regioni e Comuni e piazza l’inceneritore dove ritiene opportuno, facendolo rientrare come opera di interesse nazionale e quindi inquadrata nella legge Obiettivo del governo Berlusconi: significa procedure accelerate e potenzialmente di ‘militarizzare’ l’area di cantiere come già successo in Val di Susa per il TAV”.
“Inutile dire che in regione sia il centrodestra che il centrosinistra siano d’accordo – denuncia il deputato grillino – e, anzi, tale manovra a loro va bene, perché se mai parlassero apertamente di inceneritore in una Regione che tra Pitelli, Stoppani, discariche, centrali a carbone, cementificazione selvaggia e depositi di bitume ha già dato tutto, i cittadini sarebbero probabilmente insorti.
Eppure il piano dei rifiuti della Paita parla genericamente di impianti di ‘recupero energetico’ (e bruciare i rifiuti per i partiti significa recuperare energia), mentre il piano provinciale di Savona prevede da anni la possibilità di realizzare un inceneritore (a Vado, Bragno o Cisano)”.
“Ci stiamo preparando anche per questa enorme battaglia – annuncia Battelli – non permetteremo che il governo decida senza interpellare i cittadini, con il sicuro beneplacito della giunta Toti (che ha tranquillamente fatto capire di voler andare in quella direzione). Bruciare i rifiuti è da pazzi e in contrasto con la raccolta differenziata, che darebbe ai cittadini un ambiente più salutare, una città più pulita e delle tasse più basse”.
“Noi dobbiamo guardarci intorno – è l’invito del M5S – togliere il business dei rifiuti alle mafie, guardare oltre. Bruciare i rifiuti genera una quantità pari di altri rifiuti: speciali e tossici da smaltire in discariche apposite e fumi e metalli pesanti nell’aria, nell’acqua e nel suolo. Pomezia, città amministrata a 5 stelle, è da pochissimo partita con le macchine ‘mangia-rumenta’, buoni spesa in cambio di plastica e lattine. Le soluzioni ci sono, basta la volontà politica di farlo. Il business dei rifiuti è gestito interamente da Politica e Mafia a discapito della salute e delle tasse dei cittadini – conclude Battelli – Inceneritore significa più tasse, più cancro e più rumenta“.