Cairo M. Le organizzazioni sindacali di categoria hanno respinto con forza la richiesta di mobilità per 49 lavoratori avanzata dall’azienda con una lettera dello scorso 3 agosto e hanno rilanciato la possibilità di avviare dei contratti di solidarietà per i 65 dipendenti. E’ quanto è emerso nell’incontro su Ferrania Solis che si è svolto nel primo pomeriggio di oggi all’Unione Industriali di Savona. A distanza di 5 anni ecco che fine ha fatto la “Sun Valley” italiana dopo i proclami del 2010 si è presto passati alla crisi e, adesso, allo spettro della chiusura.
Per i lavoratori dell’azienda cairese, da un anno in cassa integrazione straordinaria a rotazione, ci sarà tempo fino al 19 settembre per conoscere il loro futuro. I rappresentanti aziendali non hanno chiuso la porta a questa ipotesi, per la quale saranno avviate valutazioni tecnico-economiche prima di una risposta attesa nel prossimo faccia a faccia con i sindacati, fissato per il prossimo 22 settembre.
“Chiaramente non possiamo accettare una mobilità così massiccia per tanti lavoratori di Ferrania Solis. Crediamo che ci siano opportunità di commesse e spazi nel mercato per garantire una continuità produttiva fondamentale per il tessuto socio-economico valbormidese. Auspichiamo che l’azienda ascolti le nostre ragioni e che accetti la proposta di contratti di solidarietà” sottolinea Corrado Calvanico della Cisl.
“Il prossimo 16 novembre è in scadenza la cassa integrazione straordinaria e se non si arriverà ad un accordo c’è il rischio concreto di vedere altri lavoratori a casa” conclude.







