Borghetto Santo Spirito. Qualche punto “oscuro” nel bilancio, gli incassi in flessione, le dimissioni di massa del vecchio consiglio di amministrazione e la nomina di un commissario plenipotenziario e costoso per la quale si potrebbe profilare il danno erariale.
Ieri sera il consiglio comunale di Borghetto ha discusso il bilancio 2014 di Sael, la società speciale controllata dal Comune che gestisce la farmacia comunale di corso Europa.
A riferire è stato il vice sindaco e assessore ai servizi sociali Maria Grazia Oliva, che ha spiegato come l’utile di esercizio sia in positivo nonostante gli incassi si siano ridotti di circa l’uno per cento rispetto all’anno recedente. Nonostante la flessione, in chiusura dell’annualità Sael ha girato al Comune 35 mila euro da destinare ai servizi sociali.
A marzo i tre membri del Cda hanno rassegnato le loro dimissioni per “motivi personali” e quindi l’amministrazione Gandolfo ha proceduto con la nomina di un commissario che si sta occupando della gestione ordinaria anche nell’ottica di un riassorbimento della stessa farmacia, che in futuro (si pensa già a settembre) sarà gestita in forma diretta dal Comune.
Dopo la relazione di Maria Grazia Oliva è iniziata la discussione. Il primo a prendere la parola è stato il consigliere di minoranza del Pdl Bruno Angelucci, che ha osservato: “Nel 2013 l’utile era di 113 mila euro, quest’anno di 58 mila euro. Auguriamoci, per il prossimo anno, di non vedere ancora dimezzata la cifra. In generale, comunque, questo calo è dovuto forse alla scarsa armonia che esiste tra il Comune e i lavoratori della farmacia, con i quali nell’ultimo periodo c’è stato più di un problema”.
Pier Paolo Villa della lista civica “Lega per Borghetto” ha puntato il focus altrove: “Il commissario viene nominato dal sindaco in caso di scioglimento del Cda. I membri, però, si sono dimessi. Viene da chiedersi se sussistano i presupposti perché il sindaco proceda in questo modo. Senza contare l’ammontare del compenso del commissario stesso, ben superiore ai gettoni di presenza del vecchio Cda. Ci chiediamo quando avremo un nuovo consiglio di amministrazione”.
A rispondere a questa domanda sono stati il sindaco Gianni Gandolfo e il segretario generale, che hanno specificato come la nomina del commissario sia rispettosa del regolamento della Sael e sia anche dovuta alla necessità di approfondire alcuni aspetti poco chiari: “Dai bilanci arretrati della farmacia risulta che ci sono 17 mila euro mancanti nella ‘liquidità di cassa’. A questi vanno aggiunti altri duemila e 500 euro di discrepanza tra un incasso contabilizzato e il successivo versamento effettuato in banca. Vista questa situazione abbiamo ritenuto necessario l’intervento straordinario di un commissario che traghettasse anche la farmacia verso la gestione diretta da parte del Comune vista la cessione della partecipata di Sael che la controlla”.
Allarmato dai “buchi”, Bruno Angelucci ha chiesto come mai nessuno se ne fosse accorto prima. “Abbiamo avuto notizia degli ammanchi qualche giorno fa – ha risposto il sindaco – Abbiamo avuto qualche avvisaglia lo scorso anno, quando la banca ci ha comunicato la discrepanza nel versamento. I 17 mila euro, invece, sono indicati genericamente a bilancio come ‘crediti’ e risalgono a diversi anni indietro a partire dal 2003”.
Roberto Moreno, capogruppo del Pdl, ha chiesto chiarezza: “Ci piacerebbe avere una relazione dettaglia su tutti questi aspetti e sulle motivazioni che hanno portato alla nomina del commissario. Anche perché ci chiediamo come mai sia stata nominata una figura unica che faccia da commissario e da liquidatore per la Sael ma si sia mantenuta distinta la figura del contabile. Tanto valeva affidare a questa stessa persona tutti gli incarichi. Anche perché il commissario prende 11 mila euro di stipendio, mentre il Cda prendeva solo un gettone. Una spesa di questo genere forse è eccessiva e potrebbe costituire un danno erariale”.
“A parte questo – ha aggiunto ancora Moreno – ricordo al sindaco che dire che la farmacia andava liquidata è un’affermazione errata che potrebbe essere considerata come falso ideologico. La Sael ha cambiato ragione sociale e quindi si è proceduto con questa scelta”.
C’è poi un altro aspetto: “Il Comune ha stipulato con i proprietari dei muri un contratto d’affitto da 16 mila e 800 euro all’anno. Parte dei locali è usata dalla farmacia, la restante è stata data in affitto ai medici del paese a 300 euro al mese. Questi hanno anche facoltà di sub-affittarla ad altri. Quindi alla fine il Comune spende 16 mila e 800 euro e rientra soltanto di 3 mila e 600 all’anno. Forse bisognerebbe rivedere anche questo aspetto”.