Savona. “Non ci sono scuse che tengano. Nessun decreto “Sblocca Italia”, nessuna Legge di Stabilità, nessun Decreto Madia sulla Pubblica Amministrazione può costringere un sindaco a privatizzare l’acqua. Se i nostri sindaci, sostenuti dalla Regione Liguria e dal Governo Renzi, decidono di affidare la gestione della nostra acqua ad un soggetto privato o misto pubblico/privato (che è poi la stessa cosa!) lo fanno a ragion veduta e compiono una scelta politica chiara e precisa”. Così il Comitato Savonese Acqua Bene Comune torna all’attacco sulla possibile privatizzazione dell’acqua pubblica, nonostante l’esito referendario del 2011.
“Peccato che la scelta che si sta profilando per il servizio idrico dei due ATO savonesi vada contro le indicazioni della maggioranza delle cittadine e dei cittadini della nostra provincia che, nel referendum del 2011, si erano espressi in maniera altrettanto chiara e precisa contro la privatizzazione del servizio idrico e della gestione della nostra acqua”.
“E va anche in contraddizione con gli atti votati praticamente all’unanimità e in più occasioni dalla stessa assemblea dei sindaci dell’ATO savonese che, infatti, avevano scritto e sostenuto che la gestione del servizio idrico della provincia di Savona doveva essere pubblica e partecipata” spiega il Comitato.
“Il nostro Comitato aveva fin dal 2013 presentato un progetto assolutamente fattibile (e lo è ancora oggi!!) per l’avvio di un processo che avrebbe portato la gestione della nostra Acqua e del nostro Servizio Idrico Integrato verso una gestione pubblica e partecipata mediante una azienda speciale a carattere consortile. Due anni persi nell’immobilismo più totale dei nostri sindaci”.
“E non sono servite le ripetute sollecitazioni, lettere, convegni, incontri e anche e soprattutto la recente campagna di raccolta firme per la legge di iniziativa popolare sui Servizi Idrici in Liguria, presentata con circa 10.000 firme in Regione Liguria in data 23 aprile 2015. I sindaci della Provincia di Savona si vogliono davvero assumere questa responsabilità storica, anacronistica e antidemocratica?”.
“Si accomodino pure. Il Movimento per l’Acqua savonese non ha smobilitato, come loro ben sanno, ed è pronto alla mobilitazione. Se, diversamente sono ancora dell’idea di muoversi verso la ripubblicizzazione dell’acqua e del Servizio Idrico savonese siamo, come sempre, a disposizione per lavorare insieme” conclude il Comitato.