Vendone. Una diffida e una dossociazione. Sono quelli messi in atto da Christiane Kriester e Jean Marc Beyer, che hanno voluto prendere le distanze dalla seconda edizione di “Dalla porta della Quarda a Savona alle Pietre nella Loro terra di Kriester a Vendone”, omaggio a Kriester in programma il primo agosto alle 18.30 nel Parco Frazione Castellaro a Vendone.
Ciò perché Christiane Kriester e Jean Marc Beyer “non ne sono stati minimamente informati – si legge in una nota inviata dal Centro Studi Museum Rainer Kriester di Vendone – nonostante già a luglio dell’anno scorso avessero formalmente diffidato il Comune di Vendone dall’usare il nome di Rainer Kriester (la cui proprietà intellettuale è sotto la responsabilità della vedova Christiane) senza consenso preventivo degli aventi diritto. Considerano inadeguato e dannoso per l’immagine del maestro usare il suo nome per eventi enogastronomici e manifestazioni che non garantiscano un adeguato livello di qualità, e da cui soggetti terzi traggono oggettivamente profitto, anche incassando (come certamente è accaduto nel passato) danaro pubblico ottenuto ‘nel nome di Rainer Kriester'”.
“A questo proposito – si legge ancora nella nota – constatano con rammarico e tristezza che negli ultimi anni la Fondazione a suo tempo creata per promuovere e valorizzare la memoria del maestro ha perso la propria ragione d’essere non ottemperando nemmeno ad alcuni obblighi formali, compromettendone la stessa esistenza al punto di perdere il suo patrimonio consistete nei terreni e nelle grandi sculture lì posizionate e a suo tempo donate da Christiane, a cui sono stati restituiti”.
“Le 29 grandi Stele realizzate da Rainer resteranno comunque a Vendone, perché questo era il volere del maestro e per il grande affetto che abbiamo per quella comunità, che resta immutato nonostante il comportamento delle ultime due amministrazioni comunali volto esclusivamente a cercare profitti per sé e per loro amici con un utilizzo strumentale e inadeguato di un grande Patrimonio culturale a loro affidato – dichiarano Christiane Dass e Jean Marc Beyer – Fin d’ora dichiariamo il nostro intento di affidare in comodato d’uso gratuito tale patrimonio ad un nuovo soggetto che rispetti e promuova l’arte di Rainer Kriester , ponendo come uniche condizioni le garanzie scientifiche sulla qualità di ciò che viene associato al nome del maestro e che nessuno faccia più mercato nel suo nome”.