Il Savona è salvo? “Non lo chieda a me, lo chieda al Savona”. Lapidario il commento con cui, in sostanza, il cavalier Aldo Dellepiane si congeda dalla presidenza del Savona Calcio.
Sono le 10.29, la dirigenza biancoblu è appena uscita dalla filiale di via Gramsci di Banca Carisa dopo che un maxi-bonifico da 173.000 euro effettuato alle 10.16, a 14 minuti dalla deadline imposta dalla CoViSoc, ha permesso di scongiurare la cancellazione del Savona Calcio dalla Lega Pro. Mentre esce dalla banca Dellepiane parla già da ex: “Tutto pagato?” chiede il cronista. “Ah non lo so io, chieda al Savona” è la replica spiazzante.
“Ma lei è il presidente…”, insiste il cronista: “Ero il presidente”. Non lo è più? “Credo di no”.
Frasi brevi, brevissime, che spiegano poco ma lasciano intendere molto. Soprattutto per via di quella poca voglia di parlare, che grida invece il desiderio di chiudersi una porta alle spalle e salutare per sempre il mondo del Savona Calcio. Lo ha lasciato in buone mani? “Lo vedremo dopo”. Ma Dellepiane si è divertito in questi anni di presidenza o li rimpiange? “Dirlo non serve”.
Così, senza fronzoli, senza commozione, senza rispolverare ricordi belli o brutti. D’altronde che la scelta di Dellepiane di entrare nel Savona Calcio non fosse dettata da amore per il calcio o passione per i colori biancoblu era chiaro fin da subito: il giorno dell’acquisto Dellepiane spiego che “gli andava di comprarlo”. Il congedo è altrettanto tranciante: “Mi andava di venderlo”. E via. Addio.