Savona. Il day after è, come prevedibile, gonfio di polemiche sotto la Torretta. L’episodio di ieri sera, nel quale una persona è stata uccisa durante una rissa tra tre stranieri iniziata al Bar Paradiso e conclusa all’interno dei Bagnarci durante una cena alla quale partecipavano molti savonesi, ha scatenato panico e furore non solo tra i residenti della zona, ma in tutta la città.
In mezzo alla rabbia c’è anche chi prova a fare una analisi politica. E’ il caso di Livio Di Tullio, vicesindaco di Savona, che su Facebook scrive: “Mi è capitato più di una volta in questi anni di segnalare ai vari Prefetti e Questori i rischi connessi all’immigrazione (così come non ho avuto mai paura di dire che la maggioranza di queste persone è per bene). Mi sono sempre sentito rispondere che esageravo, che Savona è tranquilla rispetto ad altre città. Cosa che penso sia vera ma non per questo bisogna sottovalutare le situazioni di pericolo e non per questo bisogna rinunciare ad agire con fermezza e determinazione da parte delle forze dell’ordine”.
“Se, come penso – prosegue Di Tullio – emergerà che il bar Paradiso di via Cimarosa, dove ha avuto luogo la rissa, era già stato segnalato alla Polizia, qualcuno dovrà rispondere del mancato preventivo intervento. I ‘questurini’ di una volta conoscevano il territorio e se c’era un bar pieno di teppa, tanto facevano che alla fine lo chiudevano. I ‘questurini’ di una volta, se c’era un furto in una abitazione, tanto facevano che li beccavano. La mia vicinanza ai Bagni Bagnarci per quello che hanno subito ed ai Cittadini coinvolti loro malgrado”.
Di toni ben diversi l’intervento di Alessandro Parino, esponente della minoranza. “Questa è la Savona della tolleranza, del buonismo, dell’ipocrisia del Pd e di Sel – scrive in una durissima requisitoria sui social network – Vi prego, Sindaco, Vicesindaco e Assessori politicamente corretti: raccontate ancora una volta che Savona è sicura e che dobbiamo essere tolleranti ed ospitali. Raccontatelo ancora alle famiglie che ieri sera stavano pranzando dove le vostre risorse culturali magrebine si sono prese a bottigliate e coltellate. Raccontatelo ancora alle donne che non possono più parcheggiare da sole in Piazza del Popolo senza avere paura e dove quattro giorni fa rumeni ed ecuadoreni si sono presi a botte. Raccontatelo a chi vive in Via Aglietto dove tutti i giorni i marciapiedi sono occupati da decine di immigrati. Raccontatelo a tutti i Savonesi a cui avete ridotto la città come un centro sociale di periferia: sporca ed insicura. Raccontatelo ancora una volta, poi chiedete scusa e sparite”.