Cairo Montenotte. “Dopo un periodo in cui molte ambulanze venivano dirottate al pronto soccorso di Savona, proprio per questo motivo, sono ripresi gli arrivi al Punto di Primo Intervento di Cairo, in particolare con persone anziane e con problemi di salute, colte da malori, nonostante il nostro ospedale non disponga oramai che di pochi letti per i ricoveri in medicina”. Lo affermano i portavoce del Meetup Amici di Beppe Grillo della Valbormida.
“Il lavoro dei sanitari del PPI – proseguono -, in cronica carenza di organico medico ed infermieristico, si è moltiplicato e reso pure insopportabile dall’inefficienza dell’impianto di climatizzazione, funzionante a ‘macchia di leopardo’ e, come se non bastasse, ciò ha comportato anche disagi ai servizi di diagnostica e malfunzionamenti alle apparecchiature”.
“Poiché nelle altre strutture ospedaliere rivierasche l’afflusso turistico è causa di sovraffollamento e problemi – sottolineano -, quando fa comodo, il PPI di Cairo Montenotte assume nuovamente lo status di pronto soccorso? Sappiamo che si buttano enormi risorse in sprechi, privilegi, opere inutili, premi a funzionari per il raggiungimento di ‘obiettivi’, lontani dal fornire un servizio sanitario efficiente, che pare non prevedano neppure la climatizzazione dei locali”.
“Uno dei metodi per affossare le strutture pubbliche – accusano gli esponenti del Meetup -è infatti quello di depauperarle o non prendersene adeguata cura fino a renderle semi inagibili, inefficienti o carenti di servizi e quindi invise alla popolazione e giustificare o ‘invogliare’ il ricorso al privato”.
“È ora – proseguono – che i signori che sono responsabili di questo sfascio se ne vadano a casa e ci sarebbe inoltre piaciuto che il nostro consigliere comunale, con delega alle politiche sanitarie, avesse posto la stessa solerzia ed enfasi nel raccogliere firme a tutela dell’unica struttura pubblica aperta 365 giorni l’anno 24 ore su 24, festivi prefestivi Natale e Pasqua compresi: l’ospedale di Cairo Montenotte, non solo a difesa di Cairo Salute di cui è direttore (conflitto di interessi?)”.
“Sarebbe bastato poco, raccogliere due firme al posto di una sola, una per il pubblico e l’altra per il privato. Noi non siamo contrari all’attività delle strutture private, di complemento alla sanità valbormidese, ma ci sembra doveroso continuare a segnalare la grave situazione dell’ospedale pubblico di Cairo, unica struttura – concludono -, se messa nelle giuste condizioni, in grado di dare risposte immediate e concrete alle esigenze dei cittadini”.