Alassio. L’ordinanza del sindaco di Alassio Enzo Canepa e di alcuni sindaci del savonese sul divieto di arrivo dei profughi privi della certificazione sanitaria finisce nel mirino di Arci Liguria, Arci Savona e degli Avvocati di Strada di Genova, che si schierano contro l‘ordinanza di tutela sanitaria’, un provvedimento che “vieta a persone prive di fissa dimora, provenienti dall’area africana, asiatica e sud americana, se non in possesso di regolare certificato sanitario attestante la negatività da malattie infettive e trasmissibili, di insediarsi anche occasionalmente nel territorio comunale”.
“Questi provvedimenti sono contrari al dettato costituzionale ed ai trattati internazionali in materia di diritti umani e lotta contro le discriminazioni e siano perciò illegittimi ed inaccettabili. Questo provvedimento preannuncia un vero e proprio progetto di apartheid basato su basi apparentemente “geografiche”, celato dietro la foglia di fico di asserite ed inesistenti esigenze sanitarie che in realtà appaiono molto simili a quelle di igiene razziale o etnica e religiosa che anche in passato hanno fondato, e continuano a fondare, un terreno di coltura fertile per la commissione dei peggiori crimini della Storia e per quelle piccole e grandi discriminazioni di genere, di razza, di etnia e di credo religioso che ancora oggi si perpetuano o come in questo caso ritornano dopo essere state cancellate dalle lotte per la democrazia ed i diritti civili” spiegano le associazioni.
“E’ necessario quindi che quanti hanno a cuore la crescita democratica della nostra società, persone, associazioni ed istituzioni, esprimano subito e senza mezzi termini il rifiuto di questi provvedimenti razzisti e discriminatori, ai quali si sono purtroppo già accodati alcuni piccoli comuni del savonese”.
“Invitiamo quindi tutte e tutti ad intraprendere iniziative pubbliche che facciano sentire forte e chiara la loro indignazione contro tali provvedimenti, ai quali sarà data quanto prima anche una pronta risposta sul piano giudiziario dietro ricorsi davanti alle autorità giudiziarie competenti che i firmatari si impegnano a promuovere” conclude la nota.
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