Il caso

Ispezione di Tanasini a Savona? “No, è la Diocesi ad aver chiamato il vescovo”

Gravi e inesatte alcune ricostruzioni: non è un nunzio o un ispettore inviato dal Vaticano; è stato chiamato come giurista e garante per occuparsi di questioni riguardanti il clero

Cattedrale Savona diocesi

Savona.Il vescovo di Chiavari monsignor Alberto Tanasini non è un nunzio apostolico, né tantomeno un ispettore, inviato dal Vaticano”. E’ quanto precisa la Diocesi di Savona Noli dopo le “inesattezze” comparse su alcuni quotidiani oggi in edicola.

“La sua presenza a Savona è, al contrario, stata richiesta dalla Diocesi di Savona-Noli ed è stata confermata dalla Congregazione per il clero. Il vescovo Tanasini è stato chiamato, quale esperto giurista, a occuparsi di situazioni riguardanti un membro del clero savonese e che nulla hanno a che fare con vicende legate alla pedofilia – spiegano dalla Diocesi – L’autorevole figura di Tanasini è stata scelta proprio per le sue competenze e per il suo ruolo di “esterno” che gli consente di operare con massima obiettività, a garanzia e a tutela di tutti”.

La stessa Diocesi giudica “infondate e gravissime sono quindi le accuse di “vendetta” che emergono, neppure tanto velatamente, dai già citati articoli comparsi oggi. Altrettanto destituite di ogni fondamento sono la definizione di “diocesi sotto esame” e addirittura le ipotesi di “commissariamento”.

La Diocesi di Savona-Noli “si riserva di muoversi in tutte le sedi opportune per tutelare i propri diritti”.

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