Vado L. Nuovo intervento della Diocesi savonese sulla vicenda di Tirreno Power e della centrale a carbone di Vado Ligure. “Il vescovo Vittorio Lupi riceve, quasi quotidianamente, riceve persone che chiedono colloqui privati per vicende personali o per esporgli problemi. Nel corso degli anni ha avuto quindi modo di incontrare, tra gli altri, sia dirigenti dell’azienda sia rappresentanti dei comitati. Ha ascoltato con attenzione, anche per farsi un’idea sul problema, ma ovviamente mai si è permesso di prospettare soluzioni politiche né tantomeno di esercitare pressioni, in alcun senso. Non è questo il compito di un Vescovo, che invece rivendica il diritto-dovere a esprimersi in senso pastorale sulla vicenda, così come ha già fatto in passato e peraltro ben prima che fossero noti gli sviluppi dell’indagine giudiziaria”.
“Sembra dunque opportuno ribadire quanto già affermato da monsignor Lupi a riguardo, una posizione chiara, peraltro ripetutamente e più dettagliatamente argomentata: “Premesso che l’accertamento di eventuali responsabilità relative all’inquinamento e alla salute dei cittadini è compito esclusivo della magistratura, di cui ovviamente rispettiamo l’azione di indagine”.
Ribadito inoltre che la soluzione di problemi complessi come quello della centrale di Vado Ligure, inerenti temi delicati come l’ambiente e l’occupazione, spettano alla politica e agli amministratori, come Chiesa e in particolare come Diocesi di Savona-Noli non possiamo che ribadire una ferma posizione a difesa innanzitutto della vita oltre la mera logica del profitto in linea con quanto ha detto Papa Francesco: ‘Seguire gli idoli del potere, del profitto, del denaro, al di sopra del valore della persona umana, è diventato norma fondamentale di funzionamento e criterio decisivo di organizzazione. Ci si è dimenticati e ci si dimentica tuttora che al di sopra degli affari, della logica e dei parametri di mercato, c’è l’essere umano e c’è qualcosa che è dovuto all’uomo in quanto uomo’”.
“Quindi, in questa non facile vicenda prevalga sempre la logica della prudenza: difesa del lavoro, ovviamente, ma difesa della vita al centro, prima di ogni altro aspetto”.