Ad Alassio ha preso il via la campagna contro il commercio abusivo e la diffusione di prodotti contraffatti, ma non si arresta il fenomeno dei venditori abusivi che imperversano sulle spiagge della città del Muretto.
Questo il post pubblicato sulla pagina Facebook: “Sei di Alassio se…”: “Ci sono bambini di circa 10 anni, forse meno, che vendono in spiaggia. Stamattina ho chiesto l’età ad uno di essi che poteva avere l’età di mio figlio e mi ha risposto che ha 18 anni. Vogliamo permettere queste cose? Sfruttare i bambini? Cosa si aspetta a prendere provvedimenti?”.
Tra i commenti: “Ma la gente, che comunque acquista cose da quei bambini, non se ne vergogna? Non capisce che così contribuisce?”.
Al di là della professione di buone intenzioni, mi pare che siamo alle solite: ho ripreso tre banchetti irregolari distanti poco più di qualche metro l’uno dall’altro, che esercitavano il commercio ambulante abusivo sull’arenile e un quarto banchetto un po’ più distante dagli altri tre, a circa 50 metri, direzione levante. Una vedetta era posizionata sulla porzione pedonale di passeggiata Ciccione all’altezza delle prime tre bancarelle e con fare annoiato vigilava per avvisare i suoi in caso di avvicinamento delle forze dell’ordine” dice l’esponente di Forza Italia Fabio Lucchini, voce critica nei confronti dell’amministrazione del sindaco Enzo Canepa.
“Ora mi chiedo…siamo di nuovo alle solite? Ovvero tante belle proposizioni di fare qualcosa per ostacolare questo fenomeno deleterio per il commercio in particolare e per lo Stato più in generale, visto che questi ambulanti abusivi, non hanno registratore di cassa, la merce regolarmente reca marchi commerciali contraffatti, non hanno pezze giustificative che determinino la provenienza di questa merce che si può tranquillamente considerare di illecita provenienza o rubata, quindi c’è la completa evasione dell’Iva e di tutte le tasse o tributi che dir si voglia”.
“Tralascio, inoltre, il numero ormai dei venditori singoli ovvero di coloro che tipo free lance si buttano sull’arenile e tentano la vendita delle loro mercanzie. Dopodiché mi vengono alla mente un paio di negozi di chincaglierie che riforniscono ogni giorno decine e decine di venditori di collanine, orecchini, occhiali da sole e non, cappelli e quant’altro vi possa venire in mente lo troverete, il tutto vorrei vedere se fornito della regolare documentazione di vendita o tentata vendita, che certamente non c’è”.
“C’è il proliferare di queste vere e proprie organizzazioni di vendita ambulante abusiva. A questo punto, mi chiedo come mai un regolare commerciante, un regolare ambulante, non possa anzi non venga messo nelle condizioni di poter chiedere una regolare autorizzazione ad operare sul nostro arenile, come ad esempio una rivendita di giornali e riviste o libri non possa sperare di ottenere una regolare autorizzazione e servire nel senso migliore del termine il turista, portandogli le ultime news dal mondo fin sotto l’ombrellone, mentre l’ultimo non degli ultimi, ma l’ultimo arrivato si possa impadronire a suo piacimento dell’arenile e andarci a vendere quello che crede in maniera del tutto irregolare” conclude.









