Liguria. A seguito della pubblicazione da parte del Ministero degli Interni e del MEF dei dati sul fondo di solidarietà che tocca quest’anno ad ogni sindaco, in queste settimane i Comuni stanno approvando i bilanci di previsione per il 2015.
“Rispetto agli anni passati evidente è la riduzione di risorse a disposizione dei Comuni – fa notare la Lega Nord – per l’effetto combinato della spending review chiesta dall’ultima legge di stabilità e delle ‘code’ delle manovre precedenti. I trasferimenti statali sono stati ormai azzerati, i tagli sono pari a 1 miliardo e duecentomila euro e buona parte degli Enti locali, soprattutto i comuni turistici, dovranno versare nel cosiddetto Fondo di Solidarietà delle cifre decisamente superiori a quello dell’anno scorso”.
“Questo fondo è un calderone nazionale con cui di fatto i Comuni virtuosi trasferiscono denari ai Comuni meno virtuosi, attraverso la solita logica in base alla quale è meglio fare tagli lineari piuttosto che premiare chi ha i conti in regola e penalizzare chi invece spreca – commenta Paolo Cenedesi, vice segretario regionale della Lega Nord Liguria – Il Governo Renzi, nella manovra con cui nel 2015 vengono nuovamente erogati solo ad alcuni cittadini i famosi 80 Euro al mese in busta paga, ha trovato copertura con tagli ai Comuni e alle Regioni per svariati miliardi di Euro. Un vero salasso per i cittadini che probabilmente riceveranno 80 euro in più in busta paga ma che si vedranno aumentare l’IMU, la Tasi, i passi carrabili, i parcheggi, le rette scolastiche e dell’asilo per una cifra ben superiore o nella peggiore delle ipotesi si vedranno tagliare servizi importanti”.
“Massimo sostegno pertanto alle iniziative di questi giorni dei sindaci dei Comuni turistici liguri fortemente penalizzati: nùon possiamo pertanto che schierarci con i Sindaci, che in questi giorni si stanno mobilitando per sensibilizzare i cittadini ed il governo sulla questione. E’ arrivato il momento finalmente di far sentire la voce dei territori ad un Governo che vuole scaricare sugli altri il conto salato dei propri presunti meriti”, conclude.