Uniti

Tagli, 16 sindaci protestano davanti alla Prefettura: “Non possiamo lavorare” fotogallery video

"Deve essere istituita la figura del comune turistico con una normativa che ci consenta di uscire da questo guado"

Savona. Sedici sindaci in lotta per la “sopravvivenza”. Lunedì mattina i primi cittadini di tanti paesi del savonese (Alassio, Albenga, Albissola Marina, Albissola Superiore, Andora, Bergeggi, Borghetto Santo Spirito, Borgio Verezzi, Celle Ligure, Ceriale, Finale Ligure, Laigueglia, Loano, Noli, Pietra Ligure e Spotorno) si ritroveranno davanti alla prefettura di Savona per protestare contro i tagli del Governo che minacciano la gestione dei Comuni, specialmente quelli più piccoli.

Chiediamo che vengano prese in considerazione tutte le peculiarità di quelli che sono i comuni turistici – spiega il sindaco di Ceriale Ennio Fazio – Noi vorremmo ricordare alle istituzioni che i comuni che hanno una popolazione abbastanza ridotta, nei periodi estivi e nei momenti di affluenza turistica si ritrovano ad avere le dimensioni di una città. Lo Stato non ritiene giusto fare queste considerazioni e ci porta via le risorse necessarie a dare risposte ai nostri cittadini e ai nostri ospiti“.

“Oggi – prosegue – un Comune come quello di Ceriale tutti gli anni viene espropriato di 4 milioni e 400 mila euro per finanziare il fondo di solidarietà. E Ceriale ha quasi seimila abitanti. E’ una cosa insopportabile, non ce la facciamo più. Siamo costretti ad aumentare le tasse ai nostri cittadini e ai turisti. Ma nemmeno la gente ce la fa più a pagare. E allora cosa facciamo? Restituiamo le chiavi della città al prefetto affinché ad amministrare sia un commissario? E’ questo che si aspettano? Se si aspettano questo lo faremo”.

E’ una protesta trasversale – specifica ancora il sindaco di Varazze Alessandro Bozzano – Non attiene ai Comuni di destra piuttosto che quelli di sinistra. Attiene a tutti i Comuni perché tutti i sindaci sono nella impossibilità di far fronte alle esigenze quotidiane. L’aspetto forse più grottesco di questa cosa è che pur contribuendo al fondo di solidarietà (per noi sono 4 milioni e 500 mila euro) abbiamo avanzi di amministrazione che non possiamo utilizzare perché entriamo nelle maglie dei limiti di spesa e del patto di stabilità”

“In questo momento di sofferenza dell’economia – prosegue – questi avanzi di amministrazione sono importanti. I nostri sono comuni turistici e il turismo, lo dimostra Expo, è uno degli elementi cardine della nostra economia. Se non consentono ai Comuni di creare le condizioni per lo sviluppo turistico permettendo di spendere questi soldi, ci troviamo nella situazione paradossale che l’avanzo di amministrazione genera avanzo di amministrazione e non potendolo spendere le nostre città arretrano. Quindi non sono più concorrenziali rispetto a quella che è la domanda turistica a livello europeo. Questo non va bene. E allora questo grido di aiuto e di allarme deve essere recepito per forza. Deve essere istituita la figura del comune turistico con una normativa ad hoc che ci consenta di uscire da questo guado in cui nostro malgrado e non per nostra responsabilità di troviamo”.

“Io – prosegue Fazio – credo che qualsiasi rappresentante di questa Repubblica deve condividere le battaglie quando arrivano dalla base, quando arrivano dai sindaci. Perché sono quelli che hanno il rapporto quotidiano coi cittadini. Noi non amiamo scendere in piazza, non amiamo andare a confrontarci con le istituzioni in certi modi. Se tutti i sindaci hanno questi problemi qualcuno dovrà prendere in considerazione questa protesta”.

Un appoggio arriverà sicuramente da Anci Liguria, che ricorda: “A causa del prelievo forzoso del fondo di solidarietà, che in molti casi raggiunge e supera il 50 per cento del gettito Imu e Tasi e dell’incasso da parte dello Stato della tassazione degli immobili a destinazione speciale come gli alberghi, la maggior parte dei Comuni turistici costieri della Liguria sono costretti a ridurre i servizi erogati a cittadini e turisti e si trovano ad affrontare una crisi finanziaria e gestionale senza precedenti”.

“Come Anci Liguria – commenta Pierluigi Vinai, segretario generale di Anci Liguria, raggiunto telefonicamente a Roma durante la sua partecipazione alla 4^ conferenza sulla finanza e l’economia locale organizzata da Anci e Ifel – abbiamo più volte denunciato una politica nazionale in tema di finanza locale lontana dalle reali esigenze del territorio e il caso dei Comuni costieri liguri ne è l’emblema: il Governo sembra infatti non tenere in alcuna considerazione le loro specificità e problematiche particolari, dalle importanti oscillazioni della popolazione connesse ai flussi turistici fino alla necessità di offrire servizi anche a beneficio delle comunità locali dell’immediato entroterra che gravitano sul territorio costiero. Non potevamo quindi esimerci dall’essere accanto ai Sindaci dei Comuni costieri del territorio Savonese nella loro protesta e nella denuncia della grave situazione finanziaria in cui versano”.

Anci Liguria si schiera così in difesa dei Comuni virtuosi “che hanno applicato correttamente le regole catastali: basta con questo finto federalismo per cui lo stato trattiene per sé un’altissima quota delle entrate comunali che usa non si sa bene per cosa, mentre i cittadini pensano di averle destinate ai servizi comunali. I Comuni hanno già partecipato più di tutti al risanamento dei conti pubblici”. L’associazione “si unisce quindi alla richiesta dei sindaci di modificare le norme che oggi penalizzano fortemente le Amministrazioni comunali, inserendo nel calcolo del fondo di solidarietà parametri correttivi che tengano conto delle specificità dei territori e sottraendo dagli obiettivi del patto di stabilità l’ammontare delle risorse prelevate dallo Stato sulla tassazione comunale”.