Varazze. Non solo accendini e collanine, ma anche powerbank per ricaricare i cellulari, custodie per smartphone e tablet, cinture e cappellini.
Sulle spiagge di Varazze e del levante savonese sono sbarcati i “baby vu cumprà”, presenza che non è sfuggita ai bagnanti. Probabilmente sfruttati e schiavizzati per fare leva sui turisti che si godono la tintarella sotto il sole d’estate si sono visti anche in alcune spiagge di Savona città.
“Pensare che questi ragazzi siano scappati, magari rischiando la vita, da guerre o miseria per finire a fare gli schiavetti sulle spiagge – dicono alcuni bagnanti – è intollerabile, il solo dubbio che questi ragazzini siano sfruttati da altri che li costringono a “lavorare” in quel modo dovrebbe far scattare tutti gli accertamenti del caso. Troppo semplice commuoverci quando guardiamo in tv bambini africani denutriti e poi far finta di nulla rispetto a quello che vediamo a pochi metri.
La speranza è che segnalazioni come queste possano servire a sensibilizzare le autorità competenti in materia, “perché possano accertare le condizioni di vita di questi bambini/ragazzi e magari mettere in atto tutto quello che può servire affinché possano avere il diritto di essere tali e non schiavi”, spiegano i bagnanti che hanno visto questa scena sulle spiagge varesine.