Savona. Avrà di certo ripercussioni anche in ambito sanitario il “cambio di colore” della Regione arrivato a seguito della vittoria di Giovanni Toti e del centro-destra alle elezioni di fine maggio. Ciò riguarderà soprattutto l’Asl2 savonese, il cui direttivo nei prossimi mesi vedrà il “ritiro” di due terzi dei suoi membri con il pensionamento del direttore sanitario Claudia Agosti e, il prossimo anno, quello del direttore generale Flavio Neirotti. Il quale già tre anni fa si era visto prolungare il proprio mandato alla guida dell’Azienda Sanitaria.
“Quello che farà Neirotti è marginale – spiega l’attuale Dg mettendo da parte le questioni personali – Io e gli altri colleghi direttori generali siamo in attesa di una convocazione da parte del neo presidente. Sia per rappresentare le situazioni locali di ognuno di noi con le criticità e le cose ‘belle’, sia per sentire le indicazioni dal nuovo governatore”.
Da più parti si vocifera di una possibile applicazione del “modello Lombardia” anche nella nostra regione: “Il ‘modello Lombardia’ prevede pubblico e privato insieme, con molta spinta sul privato. Noi qualcosa del genere abbiamo già provato a farlo in questi anni mettendo il privato all’interno dei nostri ospedali e con risultati direi soddisfacenti. E’ chiaro che il modello totale lombardo in Liguria va portato eventualmente per gradi, non può essere applicato in modo massimale. Perché la Liguria è articolata in modo diverso”.
Il savonese sarà rappresentato in Regione da Angelo Vaccarezza e da Luigi De Vincenzi, i due ex sindaci rispettivamente di Loano e Pietra che ai tempi erano stati tra i più strenui oppositori alla de-aziendalizzazione del Santa Corona e che in seguito si sono spesso scagliati contro alcune scelte messe in atto da Asl e governo regionale giudicate troppo penalizzanti per l’ospedale pietrese. Grazie a loro gli eventuali piani per il ridimensionamento del nosocomio pietrese potrebbero finire in stand-by.
“Per il ridimensionamento del Santa Corona non c’è mai stato nessun piano – precisa Neirotti – Questo lo posso dire tranquillamente perché il Santa Corona ha mantenuto quelle che sono le specialità anche di quando era azienda ospedaliera. In questi anni non ha rimesso nulla se non qualche posto letto così come è successo negli altri ospedali perché la spending-review così ci aveva imposto. Loro sono una garanzia come erano una garanzia prima per tutta la provincia di Savona anche le altre persone. E’ chiaro che Vaccarezza e De Vincenzi sono radicati sul territorio. Forse più nel ponente ma senz’altro anche nel savonese e ne dovremo tenere conto”.