Regionali 2015

Regionali, il premier Renzi: “Abbiamo sbagliato, ma da me mai un parola contro Paita”

"C'è una sinistra che si crede più sinistra degli altri che ha il merito di far vincere la destra"

Matteo Renzi a Genova: dalla Repubblica delle Idee al sopralluogo sul bisagno

Liguria. Dopo la sconfitta di Raffaella Paita il presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi è tornato “sul luogo del delitto”, a Genova, per un incontro al Teatro Carlo Felice. Al centro, naturalmente, la pesante sconfitta alle elezioni regionali.

All’arrivo Renzi, ha stretto la mano al sindaco Doria e ha abbracciato l’ex governatore della Regione Liguria Claudio Burlando. “Fuori dal Pd c’è Salvini e il centro destra, non c’è né la coalizione sociale di Landini né Pastorino” ha detto Matteo Renzi.

“Governiamo qualcosa come 17 Regioni, averne di sconfitte così. Fino a poco tempo fa si parlava di una svolta autoritaria, ora hanno tre regioni, lasciamogli almeno quelle”.

“Se abbiamo perso abbiamo sbagliato no e il Pd dovrà farsi carico di riflettere su quanto è accaduto in Liguria perché i cittadini non sbagliano mai, ma il giorno dopo le elezioni non mi sentirete mai dire una parole contro Lella Paita, perché è la candidata che è uscita dalle primarie e la cosa peggiore quando si perde è essere lasciati soli” ha detto il segretario del Pd rispondendo così agli applausi dopo la domanda se la quella di Paita in Liguria non fosse una candidatura sbagliata.

“La discussione è se fare o non fare le primarie – ha detto Renzi – ma quando stai dentro una comunità stai dentro le regole della comunità, sennò sei anarchico”.

“C’è una parte della sinistra – ha ribadito – che si ritiene più sinistra dell’altra che ha come effetto collaterale quello di far vincere la destra”.