L'analisi

Elezioni regionali e astensionismo: dati “falsati”, il caso di Rialto e dei piccoli comuni

Il sindaco Casanova: "Affluenza falsata dai residenti all'estero, serve cambiare la legge"

Rialto

Finale L. Da un piccolo comune del finalese una riflessione sulle ultime elezioni regionali, sul forte astensionismo e sulla necessità di modificare una legge elettorale che penalizza le piccole realtà, con diretto riferimento al “peso” del voto dei residenti che vivono all’estero. Da Rialto il sindaco Silvio Casanova afferma: “Il dato dell’affluenza alle urne del 39,82% ci colloca tra i comuni più pigri a recarsi al seggio non è reale o almeno va analizzato. Gli elettori ammontano a 668 e risultano oltre 100 in più degli abitanti. Questo in quanto tra gli aventi diritto al voto ci sono ben 190 iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) che costituiscono oltre il 28% del corpo elettorale,  una enormità  per un piccolo comune come il nostro, in grado di snaturare i dati”.

“Se ricalcoliamo la percentuale sugli elettori residenti, che ammontano a 478, abbiamo un’affluenza alle urne del 55,62%, superiore alla media nazionale. Nelle ultime elezioni amministrative comunali del 2013 per l’elezione diretta del sindaco e del Consiglio comunale i votanti sono stati 337 pari al 51,4%, se però ricalcoliamo la percentuale, con i soli residenti a Rialto, arriviamo al 71,4% di molto superiore alla media italiana”.

Sul caso del piccolo comune dell’entroterra finalese, valido anche per altre molti piccoli comuni liguri, il primo cittadino aggiunge: “Il problema non riguarda la nostra sensibilità, ma diventa sostanziale perché in occasione di elezioni comunali, in presenza di una unica lista, l’elezione viene convalidata solo se viene superato il quorum del 50%, in caso contrario la legge prevede il commissariamento con tutte le conseguenze negative facilmente immaginabili. Inoltre, diventa anche un problema di costi, infatti l’invio delle cartoline avviso obbligatorie per i residenti all’estero, nelle ultime elezioni, hanno  avuto un costo di circa 400 euro; una spesa superflua dal momento che l’80% degli iscritti all’AIRE risiede nel Sud America e non ambiscono a esercitare il diritto di voto a costi proibitivi”.

“Concludo con la speranza che si possa finalmente fare chiarezza su una legge elettorale nebulosa e poco chiara che può produrre esiti disastrosi nelle nostre piccole realtà” conclude il sindaco Casanova.