Savona. Prima la schermaglia sull’audizione del consulente tecnico della difesa e poi un colpo di scena. La nuova udienza del processo per i presunti abusi sessuali nella casa famiglia “La Mimosa” di Celle Ligure, questa mattina, non ha mancato di riservare alcune sorprese.
La più grossa riguarda l’esistenza di una ripresa video dell’intercettazione ambientale fatta dalla polizia dell’incontro tra Massimiliano Casareto, il gestore della struttura per i minori ed unico imputato nel procedimento, e una delle presunte vittime, uno degli ex ospiti della comunità. Finora si era parlato di una registrazione audio della conversazione tra i due, risalente al maggio del 2014, ma non di immagini girate con una telecamera che documentavano quel momento.
La rivelazione è stata fatta proprio in aula da parte dell’avvocato Guglielmo Gulotta, difensore insieme al collega Mario Scopesi di Casareto, che ha definito il video “decisivo” precisando che “stravolge il contenuto della relazione di polizia”.
“Abbiamo creduto fino a pochi giorni fa che l’intercettazione fosse di tipo uditivo e invece c’è un video che per noi va mostrato: ci sono numerose divergenze decisive anche ai fini del decidere” ha aggiunto il legale che ha chiesto al Collegio di acquisire il video e di visionarlo in aula.
Una richiesta accolta dal tribunale che, nonostante il pubblico ministero Chiara Venturi abbia più volte ribadito di aver chiesto l’acquisizione soltanto del file audio della conversazione, ha ritenuto che, essendo le tracce video contenute nello stesso cd realizzato dalla polizia, fosse corretto prenderne visione. Nella prossima udienza, fissata per il 29 giugno, è prevista quindi l’analisi del video dell’incontro tra Casareto e una delle presunte vittime (a denunciare di essere stati molestati – si parla di baci, carezze e toccamenti – dall’educatore sono tre ex ospiti della casa famiglia “La Mimosa”).
Prima della discussione relativa al video, accusa, parti civili e i legali dell’imputato si erano scontrati sull’opportunità di ascoltare il consulente tecnico della difesa, una psicologa, psicoterapeuta e criminologa che per anni ha lavorato con i servizi sociali. A spingere perché venisse ascoltata la consulente erano ovviamente i difensori di Casareto, ma la scelta ha incontrato la ferma opposizione delle altre parti visto che “l’accertamento relativo all’attendibilità dei testimoni e delle persone offese del presente procedimento non rientra tra le materie oggetto di perizia”.
Tesi contestata dall’avvocato Gulotta che ha sottolineato l’importanza di una “valutazione della credibilità clinica dei testimoni”. L’ultima parola, ovviamente, è stata del collegio dei giudici che ha respinto la richiesta invitando la difesa a scrivere una memoria nel caso in cui vogliano evidenziare alcuni aspetti.
L’ordinanza del tribunale, che la difesa ha poi “impugnato per nullità”, è stata motivata così: “Il tribunale – ha spiegato il presidente del Collegio Caterina Fiumanò – rilevato che la dottoressa è stata indicata quale consulente a sostegno della difesa dell’imputato per fornire un supporto tecnico finalizzato a contribuire a mettere in evidenza profili di tipo psicologico emergenti dalle dichiarazioni dei denunzianti e dei testimoni; che tale ruolo la dottoressa ha svolto nel corso del dibattimento fornendo ai difensori del l’imputato suggerimenti sulla base del proprio profilo professionale, idonei ad evidenziare nel corso dell’esame dei testimoni quei profili psicologici ritenuti dalla difesa utili all’accertamento dei fatti; che non è ammissibile una consulenza sugli aspetti psicologici dei comportamenti dei denuncianti e dei testimoni e che le risposte da questi date anche alle domande formulate dalla difesa sulla base dei suggerimenti tecnici della dottoressa saranno oggetto di valutazione da parte dei difensori nelle loro arringhe; revoca l’ordinanza ammissiva dell’esame della dottoressa quale consulente della difesa”.
Le parti hanno poi avanzato le richieste sull’acquisizione di ulteriori prove e per riascoltare alcuni testimoni, tra cui due degli accusatori di Casareto, e il tribunale ha dato il consenso. Le prossime udienze del processo di preannunciano quindi decisive.
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