Savona. Inizierà nel febbraio del 2016 il secondo processo per circonvenzione d’incapace che vede imputato il maresciallo Santino Piazza, che era stato arrestato nel luglio del 2013 quando era vice comandante della stazione dei carabinieri di Pietra Ligure.
Questa mattina, in tribunale, si è celebrata l’udienza preliminare al termine della quale il gup Filippo Maffeo ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro. Piazza, che al momento sta affrontando anche un altro procedimento penale per una vicenda analoga, dovrà rispondere dell’accusa di aver raggirato una vedova di 76 anni di Loano dalla quale, questa la tesi della Procura, si sarebbe fatto “regalare” l’equivalente di cinquantamila euro, tra denaro contante e una Mercedes acquistata sempre in contanti.
Accuse che Santino Piazza, assistito dall’avvocato Ennio Pischedda, ha sempre respinto con decisione e che nemmeno la presunta vittima, che nel frattempo è mancata, aveva confermato. Durante l’incidente probatorio infatti l’anziana, pur essendo in uno stato di confusione e depressione, aveva lasciato intendere di non aver nulla da dire contro il maresciallo, anzi. Una circostanza che però non aveva fatto spostare di una virgola le accuse contestate al maresciallo tanto che era arrivata la richiesta di rinvio a giudizio accolta questa mattina.
Santino Piazza si ritroverà quindi ad affrontare due procedimenti distinti per circonvenzione d’incapace: il primo, quello inizialmente definito con un patteggiamento (poi annullato dalla Cassazione), riprenderà a settembre mentre il secondo inizierà l’8 febbraio 2016.
Per quanto riguarda il processo già in corso, l’imputato è accusato di aver raggirato una novantenne dalla quale era stato nominato erede universale. La Procura contesta al militare proprio questa nomina, ma anche di aver ottenuto che una somma di centomila euro fosse divisa a metà e versata su due libretti postali, uno intestato a lui e l’altro cointestato, nonché di essere depositario di una procura speciale e generale da parte della signora. Secondo l’accusa, nonostante anche questa anziana lo abbia difeso in sede di incidente probatorio, non ci sarebbero stati dubbi sul fatto che il maresciallo abbia conquistato la sua fiducia con l’intento di raggirarla.
Piazza ha sempre ribadito di non aver “mai preso un centesimo”. Il maresciallo dopo l’annullamento del patteggiamento aveva spiegato di aver patteggiato “per stanchezza” e quando era arrivato l’annullamento da parte della Cassazione aveva precisato: “Sono determinato a dimostrare come stanno le cose. Voglio affrontare il processo. Lo faccio anche per i miei figli: un domani almeno potranno leggere nero su bianco i verbali e vedere quello che è successo”.
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