Savona. Aula magna del tribunale di Savona gremita questa mattina per l’assemblea promossa dalla sottosezione di Savona dell’Associazione Nazionale Magistrati. L’iniziativa, che si inseriva in una manifestazione promossa a livello nazionale dall’Anm, era finalizzata a “denunciare la grave crisi di efficienza e di funzionalità in cui versa il sistema giudiziario italiano”.
Nel corso dell’assemblea, alla quale hanno partecipato i magistrati ed il personale di palazzo di giustizia, ma anche moltissimi avvocati, sono state affrontate le problematiche più gravi che affliggono il sistema giustizia con particolare riferimento alla situazione di Savona.
L’attenzione è stata posta in particolare su tre criticità: la carenza di organico, la mancanza di una riforma della Giustizia davvero efficace e mezzi e strutture inadguati.
In particolare, per quanto riguarda la depenalizzazione recentemente introdotta, i magistrati hanno sottolineato quanto sia inadeguata: “Non è stata fatta in modo efficace, con l’introduzione della particolare tenuità del fatto si affidano al pm ed al giudice tutte le decisioni e la procedura non è stata affatto snellita. I politici davanti a richieste ben precise hanno scelto di scegliere dando vita ad una procedura farraginosa”.
Diversi anche gli interventi mirati a sottolineare la grave carenza di organico nella quale si trovano il tribunale e la Procura di Savona. Il presidente della sezione penale Caterina Fiumanò ha spiegato: “Dobbiamo ridurre il numero delle udienze perché non abbiamo personale amministrativo che ci assista. Quindi dire che dobbiamo stare al passo con l’Europa e far funzionare la giustizia velocemente in queste condizioni non è possibile”.
Anche dalla procura hanno voluto sottolineare le difficoltà legate al numero ridotto di personale in servizio negli uffici del sesto piano: “Mancano nove persone tra funzionari, assistenti e operatori giudiziari su un organico di 33. Anche per quanto riguarda il numero di pubblici ministeri ci sono delle problematiche: basti pensare che ad Imperia, iscrivendo un numero minore di fascicoli rispetto a noi, i pm sono 12, ovvero il doppio in confronto con Savona” ha osservato il sostituto procuratore Chiara Venturi. Non è più serena la situazione del tribunale dove l’organico risulta scoperto per un totale di 26 unità che a breve, a causa di alcuni pensionamenti, saliranno a 31.
In Procura poi esiste il problema dei lavoratori “prestati” dalla Provincia di Savona che si trovano in una posizione estremamente precaria: “Sono distaccati in procura e in tribunale grazie ad una convenzione. L’apporto di questi funzionari è stato fondamentale perché ci hanno consentito di tamponare l’emorragia e grazie a loro riusciamo a non funzionare troppo male, ma sono una componete precaria perché non c’è stato un distacco dalla sede di origine. Le province chiudono e noi non sappiamo che sorte avranno questi funzionari? Sono state fatte tante promesse, ma stiamo ancora aspettando risposte dal Ministero visto che, nel nostro caso, loro sono solo in prestito e non effettivamente trasferiti. Chiediamo che chi lavora qui diventi definitivamente in forza ai nostri organici: questo potrebbe essere un segnale immediato che si potrebbe attuare attraverso una modifica del decreto legge del giugno del 2014” ha aggiunto il pm Venturi.
Nel corso dell’assemblea, tra gli altri, è intervenuto anche il presidente dell’ordine degli avvocati di Savona Fabio Cardone che, senza giri di parole, ha lanciato accuse ben precise: “C’è la volontà di non far funzionare il sistema giustizia. Si è sviluppata l’idea che modificare le procedure sia un modo per far funzionare tutto, ma la verità è che senza mezzi e denaro non si può fare nulla. L’Avvocatura ovviamente soffre di questa situazione e quotidianamente sopportiamo diversi disagi. Credo che il senso di queste iniziative debba essere quello di condividere insieme i problemi e uscire da schemi rigidi: dobbiamo sentirci parte di una stessa situazione e collaborare insieme. Non posso che ringraziare per l’iniziativa e offrire la massima disponibilità da parte nostra”.
Infine ha preso la parola anche un rappresentante della Rsu del personale del tribunale che è tornato sul problema relativo all’organico: “La carenza è sotto gli occhi di tutti. Non riusciamo a stare dietro ai servizi e alle urgenze. Anche l’età media del personale va guardata: è alta e quindi non abbiamo più la forza fisica necessaria a stare dietro a tutto. La soluzione è arrivare a nuove assunzioni altrimenti tanti servizi non verranno erogati. Siamo tutti sulla stessa barca e quindi una soluzione deve arrivare a 360 gradi anche perché è brutto arrivare anche a delle discussioni feroci agli sportelli. Serve più comprensione reciproca”.





