Genova. “Raffaella Paita e il Pd hanno paura che noi vinciamo in Liguria. Noi abbiamo il sogno di vincere in Liguria”. Per il candidato alla presidenza della Regione del centro-destra Giovanni Toti, il centro-sinistra ligure dorme sonni poco tranquilli. Secondo i sondaggi la coalizione da lui guidata starebbe lentamente risalendo la china andando ad attestarsi a percentuali ben superiori a quelle previste solo qualche mese fa e ciò non lascerebbe del tutto indifferenti gli avversari, in particolare quelli che hanno fatto convergere il loro sostegno su Raffaella Paita.
“Pensavano già di avere vinto, tant’è che hanno scelto il peggior candidato che potevano trovare – osserva Toti dal Teatro della Gioventù di Genova, dove si attende l’arrivo di Silvio Berlusconi – La meritocrazia al contrario del Pd qua in Liguria funziona perfettamente: l’assessore che meno e peggio ha fatto viene candidato presidente. E’ come in quel vecchio detto italiano: ‘Chi sa fa, chi non sa insegna’. Qua lo hanno applicato alla perfezione. Se avesse fatto peggio forse l’avrebbero candidata alla carica di premier o l’avrebbero votata al posto di Mattarella“.
Al di là dello scontro, l’alleanza che si è concretizzata in Liguria tra Forza Italia e Lega (e che vede la “partecipazione” di tanti altri schieramenti di centro-destra) potrebbe trovare un corrispettivo a livello nazionale: “Qua la coalizione di centro-destra ha dimostrato tutta la sua maturità – osserva Toti – Ha saputo mettere insieme un programma, una squadra, ha saputo ritrovarsi intorno a un candidato (che guarda caso è di Forza Italia perché il partito resta il fulcro di questa coalizione)”.
Ma ovviamente occorre prendere bene le misure: “E’ un laboratorio che non potrà certamente essere replicato col pantografo su scala nazionale. Però un metodo di dialogo, un sistema, un progetto certamente qua c’è. E credo che sia un buon viatico per il progetto che metteremo in piedi a livello nazionale quando finiranno queste elezioni“.