Savona. Convalidato dal gip del Tribunale di Savona Francesco Meloni il fermo dell’ex allenatore del Savona Calcio, anche se Ninni Corda è stato comunque scarcerato in quanto secondo il giudice non sussistono le esigenze cautelari. Ieri l’interrogatorio di Corda, nel quale l’attuale allenatore del Barletta aveva rigettato tutte le accuse a suo carico per frode sportiva emerse nell’inchiesta sul calcioscommesse “Dirty Soccer”.
Questa mattina è stata accolta la richiesta dei legali di Ninni Corda, gli avvocati Paolo Lavagnino e Alain Barbera, che avevano presentato istanza di scarcerazione per l’ex allenatore del Savona Calcio.
A Corda viene contestato di aver partecipato alla combine per alterare il risultato di tre partite: Barletta-Catanzaro 1-1; Aversa-Barletta 0-1 e Barletta-Vigor Lamezia 3-3 (di cui solo l’ultima è finita con il risultato concordato).
Resta in carcere, invece, l’albanese Edmond Nerjaku, difeso dall’avvocato Carlo Biondi, accusato oltre che di frode sportiva anche di estorsione. Anche per lui il gip ha convalidato il fermo e confermato la misura della custodia cautelare in carcere. Respinta, quindi, l’istanza di arresti domiciliari presentata ieri dal suo legale.
Secondo il quadro probatorio emerso nell’inchiesta, l’albanese sarebbe uno dei finanziatori delle combine e quindi uno dei pezzi da novanta dell’organizzazione criminale che aveva messo in piedi il giro di scommesse illecite sugli eventi sportivi.
A Nerjaku, inoltre, viene contestata anche l’accusa di estorsione perché, dopo una combine non andata a buon fine (quella sulla partita tra L’Aquila e il Tuttocuoio), avrebbe costretto il direttore sportivo Ercole Di Nicola a consegnarli ventimila euro come “risarcimento” per l’affare saltato.
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