Sanità

Agli infermieri non piace il piano di riorganizzazione Asl: “Così è inutile, pronti anche allo sciopero”

La direzione dell'Asl ha proposto una revisione dei turni, ma gli infermieri non ci stanno: "Nulla in contrario, ma senza altre misure su medici e sale non serve a niente"

Provincia. “Nulla in contrario a rivedere gli orari, ma a ‘pagare’ solo noi non ci stiamo“. Questo il messaggio emerso ieri pomeriggio dall’assemblea degli infermieri degli ospedali di Albenga e Pietra Ligure, nel quale sindacati ed Rsu hanno sottoposto il piano proposto da Asl 2 di riorganizzazione degli orari per quanto riguarda le sale operatorie.

La proposta sottoposta dall’azienda sarebbe quello di ottimizzare l’utilizzo delle sale operatorie uniformando gli orari: un risultato che nelle intenzioni di Asl verrebbe raggiunto rivedendo le turnazioni degli infermieri, eliminando gli accavallamenti ed ottenendo quindi per molti di loro una riduzione del monte ore settimanale, che si tradurrebbe in una “flessibilità negativa” da riutilizzare in nuovi turni in caso di necessità.

Un progetto che non piace, quello elaborato da Asl, non tanto per i contenuti in sé, quanto perché ritenuto palesemente incompleto. “Già da un paio d’anni abbiamo posto alla direzione dell’Asl una serie di problemi di tipo organizzativo e gestionale per quanto riguarda le sale operatorie – spiega Massimo Scaletta della Rsu – Nell’ultima riunione, due settimane fa, l’azienda ci ha sottoposto quindi un piano che modifica gli orari di lavoro del personale infermieristico. Ma noi avevamo chiesto di intervenire sull’organizzazione, sulla ripartizione delle sedute… invece verrebbero modificati esclusivamente gli orari degli infermieri”.

Un concetto ripreso da Ciro Ferrentino, sindacalista Cgil: “L’obiettivo era quello di ottimizzare l’uso delle sale operatorie, riducendo i tempi di attesa. Ma per conseguire questo risultato bisogna riorganizzare anche gli orari dei medici e quelli di utilizzo delle sale operatorie… parlare solo di orari degli infermieri sembra quantomeno riduttivo”.

La richiesta degli infermieri è infatti quella di un intervento a 360°: nulla in contrario a rivedere i loro orari, ma solo nell’ambito di un progetto che riorganizzi il tutto. “Altrimenti – spiega Ferrentino – ci ritroviamo comunque fermi a ‘sprecare’ ore, dato che gli infermieri in assenza dei chirurghi non possono fare nulla”. Tradotto, inutile ad esempio entrare alle 7 se tanto il chirurgo non opera prima delle 8.30 o se la sala operatoria quel giorno non è utilizzabile.

Revisione degli orari dei medici, riorganizzazione degli interventi su tutti e quattro gli ospedali con spostamento ad Albenga e Cairo di alcune day surgery e operazioni di minore complessità, liberando così Savona e Pietra di parte della mole di lavoro attuale: queste le strade suggerite dagli infermieri per una reale ottimizzazione. Una visione che, secondo le classiche voci di corridoio, incontrerebbe però l’opposizione di qualche medico.

E così Asl ha proposto (ma non imposto) agli infermieri di rivedere intanto le proprie turnazioni. Ma l’assemblea di ieri ha risposto “no”: se farà altrettanto quella di martedì a Savona, con i dipendenti del San Paolo e dell’ospedale cairese, la partita si sposterà nuovamente sul tavolo della direzione dell’Asl, in una riunione già fissata per il 26 maggio. Il rischio, se si arrivasse allo scontro, è che il malcontento aumenti: “La nostra irritazione è molto forte – conclude Scaletta – per ora puntiamo sulla collaborazione e sulla trattativa, ma se non verremo ascoltati non escludiamo di arrivare allo sciopero“.