Vado L. Tirreno Power ha presentato un nuovo ricorso al Tar sul decreto del Mise per il progetto di copertura dei parchi a carbone. Un ricorso in linea con quello già presentato contro la nuova AIA, per la quale si attende una sentenza il prossimo 3 giugno.
Per l’azienda, infatti, l’intervento del carbonile, che era stato approvato in Conferenza dei servizi il 31 ottobre del 2014, deve essere realizzato in relazione all’attuabilità dell’AIA e ovviamente nell’ambito di una riapertura della centrale a carbone.
Il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico è stata pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 31/12/2014: la realizzazione della copertura del parco carbone, per le esigenze delle esistenti sezioni a carbone 3 e 4, dovrà avere una durata massima complessiva di 30 mesi. I gruppi rimanenti dovranno essere coperti, secondo il Mise, entro i successivi otto mesi a decorrere dalla scadenza dei trenta mesi.
La tempistica dei 30 mesi era già finita nel mirino delle osservazioni che Tirreno Power aveva preparato per l’AIA, che a sua volta aveva mantenuto l’imposizione per la costruzione del parco carbonile entro il marzo di quest’anno (quindi già fuori tempo massimo). Tuttavia l’azienda non chiede la sospensiva del provvedimento del Mise in quanto tale, ma solo di applicare la normativa relativa alle tempistiche previste in questi casi.
Secondo quanto appreso, infatti, i legali di Tirreno Power, nella documentazione presentata al Tribunale amministrativo, fanno riferimento ad una precisa normativa sulle autorizzazioni e tempi di costruzione dei parchi carbone: nel merito si parla di 12 mesi di tempo per l’inizio dei lavori dall’inoppugnabilità del titolo autorizzativo, ovvero che l’azienda avrebbe tempo un anno dalla sentenza del Tar del prossimo 3 giugno, quando ci sarà una pronuncia univoca sui ricorsi già motivata.