Savona. Richiesta di attenuazione della misura accolta: Francesco Fotia oggi è stato scarcerato e andrà agli arresti domiciliari. A deciderlo è stato il gip Filippo Maffeo dopo che il pm Chiara Venturi aveva dato parere favorevole ad un alleggerimento della misura.
Fotia è accusato di tentata estorsione in concorso con Igor Barbino che era stato arrestato insieme a lui il 19 marzo scorso e per ora resta in carcere. Anche per Barbino, difeso dall’avvocato Daniela Giaccardi, infatti era arrivato il via libera ai domiciliari, ma nel frattempo è intervenuta la revoca dell’affidamento in prova che gli era stata concessa per una precedente condanna e quindi per lui le porte del carcere sono rimaste chiuse.
Il loro arresto aveva preso le mosse dalla denuncia presentata a fine dicembre da un cuoco savonese E.D., che ai poliziotti aveva raccontato di aver subito minacce per convincerlo a versare una somma di cinquantamila euro.
L’ipotesi dell’accusa è che Fotia, con la collaborazione di Barbino, e del nipote Giuseppe Criaco (che è stato denunciato a piede libero e colpito da un divieto di avvicinamento alla presunta vittima) abbia chiesto al cuoco la restituzione dei soldi incassati dall’assicurazione in seguito ad un incidente avvenuto nel luglio del 2013 quando E.D. e Igor Barbino stavano provando la moto d’acqua di proprietà della famiglia Fotia. Un’onda li aveva travolti e il cuoco aveva riportato gravi fratture vertebrali per le quali era stato costretto a restare a riposo per qualche mese. Per l’incidente aveva poi ricevuto un risarcimento di 50 mila euro dall’assicurazione.
Proprio di questi soldi avrebbe chiesto successivamente conto Francesco Fotia. Da qui un viaggio (insieme al nipote Giuseppe Criaco) a Montecarlo, dove nel frattempo il cuoco aveva trovato lavoro, nel corso del quale la parte lesa sarebbe stata invitata a consegnare i soldi del risarcimento o comunque una parte (come ha spiegato Fotia al giudice) perché la moto era rimasta danneggiata in seguito all’incidente ed era stata riparata. I modi però, secondo la denuncia del cuoco e quanto ricostruito dalla polizia, sarebbero stati minacciosi (a Fotia viene anche contestato di aver mimato il gesto di avere una pistola), intimidatori. Ma non sarebbe finita lì. Il 30 dicembre successivo il cuoco aveva un appuntamento a Savona da un notaio, dove avrebbe dovuto cedere le quote del locale aperto da Barbino in via Untoria, e lì avrebbe trovato ad aspettarlo Francesco Fotia, avvertito, secondo la ricostruzione della polizia, dallo stesso Igor Barbino. Ecco perchè la polizia contesta all’animatore della movida un coinvolgimento nel tentativo di estorsione.
Una ricostruzione contestata da Barbino che avrebbe spiegato che i soldi chiesti erano una minima parte del risarcimento, ovvero quelli relativi alla riparazione della moto (circa 7000 euro da dividere tra il cuoco e lo stesso Barbino).