La causa

Alassio, spese rifiuti non dovute, 19 albergatori liquidati dal Comune

Soluzione che evita un ricorso in Cassazione il cui esito poteva rivelarsi un’incognita per l'ente

comune alassio

Alassio. Un accordo per una transazione e arrivare ad un rimborso e chiudere il contenzioso con 19 alberghi. E’ la pratica avviata dal Comune di Alassio. Il 19 dicembre 2014 sono state notificate 19 sentenze da parte della Commissione Tributaria regionale relative ad un contenzioso da parte di alcune strutture ricettive relative alla tassa per lo smaltimento dei rifiuti per l’anno 2009.

Le sentenze di fatto hanno annullato le cartelle relative alla tassa dei rifiuti determinando l’applicazione illegittima, riferita a quell’anno con il conseguente obbligo per il Comune di restituire agli albergatori una somma di 38.998 euro.

Attraverso una determina dirigenziale si è deciso di procedere alla sottoscrizione di un accordo tra il Comune e 19 strutture alberghiere per la definizione del contenzioso Tarsu 2009 e quindi ai rimborsi. L’amministrazione comunale quindi ha “registrato” un impegno di spesa di 32 mila euro che è stato inserito sul bilancio pluriennale 2015/2017. Di questa somma 21.443 sono a titolo di rimborso della tassa ai ricorrenti e 10.979 euro quali compensi professionali e rimborso delle spese legali sostenute per chiudere il contenzioso.

Tra il legale degli albergatori e il Comune è stato definito un accordo di rimborso pari al 55 % delle somme dovute in base alle sentenze e quindi il 50 % del contributo delle spese indicate dall’avvocato.

Con questa soluzione è stato evitato un eventuale ricorso in Cassazione il cui esito, a fronte anche degli oneri da affrontare, poteva rivelarsi un’incognita per il Comune.

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