Savona. Sei anni di reclusione in abbreviato. E’ la condanna inflitta questa mattina in udienza preliminare a Boro Ribaj, l’albanese che gestiva il bar (l’ex circolo Vatra) in via Montenotte 115 rosso a Savona e che era finito in manette lo scorso agosto nell’ambito di un’operazione antidroga.
Ribaj, che era difeso dall’avvocato Igor Morixe, in un primo momento sembrava orientato a patteggiare la pena, ma alla fine ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che è stato discusso oggi. Il giudice Francesco Giannone ha condannato l’imputato per l’episodio di agosto (quando era finito in manette dopo aver ricevuto un pacco contenente 557 grammi di cocaina), ma lo ha assolto per alcune contestazioni riferite ai mesi precedenti.
Insieme a Ribaj era stato arrestato anche Davide Mannarà (che sarà processato nel tribunale di Busto Arsizio). Secondo la ricostruzione degli investigatori l’italiano gestiva un traffico di cocaina sull’asse Spagna-Italia con l’aiuto dell’albanese.
L’arresto aveva preso le mosse dall’intercettazione da parte dei finanzieri in servizio a Malpensa di un pacco spedito da Valencia contenente mezzo chilo di polvere bianca, occultata tra giochi erotici, destinato al bar Vatra. Mannarà invece era stato collegato alla spedizione attraverso un’utenza telefonica che era sotto controllo: il numero era indicato come riferimento per la spedizione e in più, da quel cellulare, il trentacinquenne, non vedendolo arrivare nei tempi previsti, aveva chiesto notizie sui tempi di consegna al corriere.
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