Savona. Quattro anni e tre mesi di reclusione per Claudio Ghizzoni, comandante della polizia municipale di Podenzana, e due anni e due mesi per Gabriele Ingrassia, vigile in servizio a Spotorno. Sono le richieste di condanna chieste dal pm Daniela Pischetola per i due imputati del processo sull’inchiesta “Hot Velox” che aveva scoperto un presunto giro di mazzette legate agli appalti dei lavori di manutenzione della segnaletica stradale e il noleggio di autovelox nel comune di Spotorno.
La discussione è iniziata poco dopo le 14 di oggi davanti al Collegio del tribunale e si è conclusa dopo un paio d’ore. I giudici hanno poi fissato una nuova udienza per le repliche e la sentenza che è attesa il prossimo 6 maggio.
A Ghizzoni, che era anche titolare della ditta spezzina Igea specializzata nel noleggio di autovelox, viene contestato il reato di corruzione per aver pagato – questa la tesi del pm – delle mazzette all’allora comandante dei vigili di Spotorno Andrea Saroldi (che per la vicenda ha già patteggiato) proprio per fare in modo che il Comune si affidasse alla sua azienda per le forniture. Diverse invece le accuse mosse a Ingrassia che deve rispondere di concorso in truffa e falso per aver accompagnato con l’auto di servizio ed in orario di lavoro il suo superiore ad “incontri privati” e per l’annullamento di una multa.
Circa l’annullamento della multa, risalente al luglio 2013 Ingrassia si era giustificato spiegando di aver semplicemente eseguito le “disposizioni” del comandante. Anche per quanto riguarda le altre contestazioni l’imputato ha spiegato di essersi limitato a rispettare i comandi del suo superiore: “Quando venivamo a Savona era sempre Saroldi a chiedermi di accompagnarlo”. Tesi che erano state confermate anche da due colleghi del vigile: “Il comandante voleva sempre avere Ingrassia ai suoi ordini ed era nella sua indole dare ordini secchi e perentori. C’era tra Saroldi ed Ingrassia un rapporto quasi di sudditanza”.
Per quanto riguarda Ghizzoni in aula non c’è stato l’esame dell’imputato, ma sono stati acquisiti e letti i verbali dell’interrogatorio avvenuto davanti al pubblico ministero.