Cairo Montenotte. Su sollecito del segretario organizzativo ligure del movimento Paolo Ardenti, il segretario federale della Lega Nord (ed europarlamentare) Matteo Salvini ha presentato al parlamento europeo di Strasburgo un’interrogazione sul futuro dell’Italiana Coke di Bragno.
Nei giorni scorsi l’azienda e sindacati avevano fatto un passo avanti nel progetto di ristrutturazione del debito fondamentale per il salvataggio del sito produttivo grazie ai 4 milioni di euro messi a disposizione per sanare le difficoltà correnti dell’azienda e mettere al sicuro i 400 lavoratosi dello stabilimento, ma la schiarita non aveva comunque permesso di tirare il classico “sospiro di sollievo” definitivo.
“I lavoratori – scrive Salvini nella sua interrogazione – temono che la situazione sia aggravata dalla concorrenza sleale di Stati Membri che, diversamente dall’Italia, promuovono la filiera del carbone con politiche industriali che (secondo alcuni) violerebbero le norme sugli ‘aiuti di Stato’. E’ a conoscenza, la Commissione, del fatto che in Polonia la filiera del carbon coke riceve aiuti statali? E sono questi aiuti conformi?”.