Sicurezza energetica

Impianti termici, Arpal: “Parecchi non a norma, più controlli”

impianti termici, caldaia

Liguria. “Oggi si chiude il riscaldamento, per fortuna abbiamo sei mesi di tempo per mettere a norma e fare in modo che il prossimo autunno sia tutto in regola”. Pierluigi D’Angelo, presidente dell’Anaci, ha concluso con queste parole l’incontro “Impianti termici, Sicurezza ed efficienza energetica, responsabilità e procedure”, organizzato da Arpal, che ha visto la partecipazione di un centinaio di addetti ai lavori.

Alla presenza del procuratore capo Michele Di Lecce, Arpal, Inail, Vigili del Fuoco e Regione Liguria si sono riuniti, presentando la visione d’insieme del mondo pubblico responsabile dei controlli sugli impianti termici.

“L’incontro odierno è l’esempio di come la Pubblica Amministrazione possa coordinarsi nell’interesse della collettività” ha esordito Michele Di Lecce, interpellato per dirimere le conseguenze delle inadempienze, poco chiare a seguito dell’intricata evoluzione normativa soprattutto in relazione agli aspetti penali.

Regione Liguria, Inail, Vigili del Fuoco e Arpal hanno spiegato nel dettaglio, ognuno per competenza, le procedure da assolvere per essere a norma sia per quanto riguarda l’efficienza energetica (cioè la normativa di più recente introduzione, che interessa anche il condizionamento), sia per la sicurezza: controlli complementari, non sostitutivi uno dell’altro.

Purtroppo, in tutti gli interventi è stata evidente la sensazione di un sommerso tutt’altro che trascurabile, che rischia di avere conseguenze su tutta la popolazione.

“Arpal sarà sempre più impegnata sugli impianti termici – ha sottolineato Roberto Giovanetti, direttore generale dell’agenzia regionale – abbiamo ultimato la formazione di ulteriori colleghi, per effettuare i controlli, documentali e direttamente sull’impianto, ed intensificare così il lavoro su tutto il territorio regionale. Stiamo collaborando alla stesura di un vademecum regionale per contribuire a fare chiarezza su questo tema complicato”.

“Nello specifico, controlleremo gli impianti superiori ai 35kw – ha precisato Rossella D’Acqui, direttore scientifico Arpal – cinque anni dopo la prima verifica Inail: in caso di modifiche sostanziali, irregolarità o non conformità fra quanto descritto nel libretto matricolare e quanto effettivamente riscontrato, siamo obbligati a far scattare il divieto d’uso”.

E siccome gli impianti termici rappresentano oltre il 60% delle spese condominiali, vale la pena accertarsi di aver svolto, anche formalmente, tutti i passaggi, a cominciare dalla denuncia dell’impianto all’Inail, senza trascurare l’efficienza energetica e, quando necessario, il certificato di prevenzione incendi.