No al trasferimento

Il sindaco Frascherelli: “L’Ipsia deve rimanere a Finale, la Provincia cambi idea”

Il 30 aprile ordine del giorno in Consiglio comunale

ugo frascherelli

Finale Ligure.L’Ipsia deve restare a Finale Ligure: pur condividendo in parte alcune ragioni di carattere didattico e di spazi espresse dalla Provincia, per il territorio finalese sarebbe un perdita grave quella dell’istituto superiore”. Lo ha detto questa mattina il sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli, in vista del Consiglio comunale straordinario del prossimo 30 aprile che prevede un ordine del giorno sul possibile trasferimento a Loano dell’Ipsia, presentato dalle minoranze consiliari.

Il Consiglio comunale finalese dovrebbe approvare un documento congiunto nel quale si chiede il mantenimento dell’Ipsia a Finale Ligure e su questo si chiederà l’impegno diretto dei due rappresentanti finalesi a Palazzo Nervi, Lorenzo Operto (maggioranza) e Giovanni Ferrari (opposizione), per far cambiare idea alla Provincia, quest’ultima alle prese con le necessità di razionalizzazione per le scuole superiori provinciali.

A Loano, nel polo tecnico, ci sono diverse aule vuote e spazi, oltre alla possibilità di utilizzo delle palestre: “Ho parlato con il consigliere delegato Federico Larosa che mi ha spiegato la situazione, certamente la struttura scolastica finalese non è delle più rinnovate, tuttavia l’indirizzo dell’amministrazione rimane quello di mantenere l’istituto professionale a Finale Ligure e vedere assieme alla Provincia altre soluzioni rispetto a quella dell’accorpamento” conclude Frascherelli.

leggi anche
Matteo Piccardi Pcl
L'intervento
Spostamento Ipsia, Piccardi (PCL): “Frascherelli non ceda di un millimetro”
Silvio Vullo
Scuola
Spostamento Ipsia, la Uil contro Larosa: “Dietro i numeri ci sono persone in carne e ossa…”
Scuola
Contrarietà
Trasferimento dell’Ipsia di Finale a Loano, i sindacati: “Argomento delicato, necessario un tavolo di confronto”
loano istituto falcone
Protesta
Finale, le minoranze presentano un ordine del giorno contro la fusione tra l’Ipsia e la ragioneria di Loano