Ricchezza

Cultura e turismo, i Verdi: “Le istituzioni devono collaborare per rivalutare i nostri tesori”

oratorio San Giorgio Vezzi Portio

Provincia. “Il patrimonio culturale si deve rivalutare. Siamo seduti su di una ‘pentola d’oro’, ma si impreca contro le crisi ricorrenti del turismo balneare e la disoccupazione giovanile”.

Così i Verdi Savonesi invitano i Comuni e i vari enti del territorio a valorizzare al massimo le tante ricchezze culturali del nostro territorio, che oltre ad essere una testimonianza del passato possono costituire una risorsa per il futuro.

“In Savona – osservano i Verdi – per promuovere le mete artistico-culturali e catturare i ‘croceristi’ si organizzano e si preparano giovani studenti. Nel levante i Comuni collaborano per dare ancora più valore al Parco del Beigua che sta lavorando molto bene. Invece nel ponente savonese, tanti Comuni che vorrebbero prima unirsi per avere più forza poi cambiano idea e tutte le difficoltà, per un rilancio culturale ed economico, rimangono. Il Piano Turistico Regionale 2013-15 dice: ‘I beni culturali possono garantire un turismo competitivo in campo nazionale e internazionale. Un grande patrimonio che dobbiamo essere in grado di tutelare e promuovere per permettere che continui ad essere fonte di ricchezza economica e sociale. Tutelare e valorizzare le nostre ricchezze culturali è un dovere e una grande opportunità’.

I propositi sono ottimi, ma i Verdivogliono oggi soffermarsi ed esporre alcuni casi emblematici del ponente savonese: “Il patrimonio culturale finalese è vasto, di grande valore, ma purtroppo da anni è in gran parte trascurato. Promuovere il territorio vuol dire valorizzare monumenti e musei, ecco perché assistere al degrado di siti realizzati con grandi sacrifici lascia veramente perplessi: è come star seduti su una pentola d’oro e imprecare contro le crisi ricorrenti del turismo e la disoccupazione giovanile”.

Alcuni esempi significativi: “Il nuovo Museo delle api e del miele, inaugurato con grande pubblicità dal presidente Burlando, consistente in duemila reperti di inestimabile valore, raccolti in tutto il mondo in 60 anni, donati nel 2009 da Angelo Cappelletti, ai Padri Benedettini di Finalpia , custoditi a Vezzi Portio e testimonianza unica dell’evoluzione storica dell’apicoltura, si trova in condizioni veramente critiche. L’ oratorio che lo ospita attualmente in Vezzi San Giorgio manifesta evidenti segni di degrado con gravi segnali di peggioramento. Le infiltrazioni potrebbero danneggiare in modo irreversibile reperti unici al mondo e di immenso valore”.

Ancora: “Il Centro Visite per Rocciatori in Orco Feglino, realizzato con una spesa di circa mezzo milione di Euro in collaborazione con la Comunità Montana, è praticamente abbandonato a se stesso. Anche qui sarebbero necessari lavori urgenti per impedire le infiltrazioni d’acqua che potrebbero causare a breve danni irreversibili, mentre potrebbe svolgere un’ottima funzione per tutto il turismo outdoor”.

A Finale c’è anche Castel Govone: “Monumento simbolo del Finalese, dovrebbe veder completati i lavori di messa in sicurezza, ripristinando l’ascensore da tempo fuori servizio, in modo da garantire una visita con orario settimanale e non solamente con visite straordinarie rese possibili grazie al Centro Storico del Finale. Certamente avrebbe molti visitatori in più”.

“In conclusione, i Comuni del comprensorio finalese dovrebbero unire le forze e collaborare in sintonia con la Regione Liguria per valorizzare un loro patrimonio culturale di grande richiamo, lasciando da parte anacronistici campanilismi”.