Savona. Un bilancio nettamente in positivo e tre record storici. Può essere riassunto in questo modo il 2014 del Comitato Portuale di Savona, che oggi ha approvato il bilancio consuntivo del 2014. Lo scorso anno si è chiuso con un avanzo di circa sei milioni e e 943 mila euro. “Il risultato – spiegano dall’Autorità Portuale – è attribuibile soprattutto all’attenta e propulsiva gestione del territorio portuale nonché al continuo contenimento delle spese correnti nel rispetto dei vincoli imposti dalle normative”.
Nell’avanzo di amministrazione, pari a 42 milioni e 471 mila euro, sono stati impegnati per futuri esborsi già programmati 2 milioni e 412 mila euro di opere portuali e un milione e 981 mila euro di vincoli diversi. L’avanzo libero e disponibile, quindi, è di 38 milioni e 77 mila euro.
La gestione del 2014 ha consuntivato le entrate correnti a 19 milioni e 105 mila euro (che rappresentano il 77 per cento delle entrate complessive) a fronte di uscite a 8 milioni e 322 mila euro con un avanzo corrente di 10 milioni e 783 mila euro. Le entrate sono state totalmente finalizzate alla copertura delle spese per investimenti.
L’Autorità ha inoltre ridotto le spese per acquisto di beni e servizi destinati al mantenimento funzionale dell’Autorità Portuale nel rispetto del dettato del legislatore. Gli investimenti realizzati in conto capitale ammontano a 7 milioni e 534 mila euro, importo impegnato nella realizzazione di opere e infrastrutture portuali. Sul versante degli interventi infrastrutturali, l’authority ha concentrato i propri sforzi sulla realizzazione della piattaforma multipurpose di Vado Ligure, i cui lavori sono stati completati al 30 per cento, e sull’ultimazione del ponte a raso della vecchia darsena di Savona.
Oggi il Comitato Portuale ha anche approvato la relazione annuale sull’attività del porto e sull’amministrazione delle aree demaniali che ricadono sotto la competenza dell’Autorità Portuale.
“Per valutare meglio l’andamento della gestione svolta dall’Autorità – ha spiegato il segretario generale Roberto Visintin, nella relazione sul bilancio – è interessante valutare alcuni indici di efficacia e di efficienza, utilizzando gli stessi criteri adottati dal ministero delle infrastrutture e trasporti per la stesura della relazione sull’attività delle autorità portuali. L’indice di efficienza, ovvero il rapporto tra entrate correnti proprie e spese correnti di funzionamento, è risultato pari a 3,64 contro i 3,58 del 2013 e il 2,81 del 2012. Il rapporto fra le tasse portuali percepite e il numero dei suoi dipendenti indica per Savona una produttività pari a 176 mila di euro per dipendente. Il rapporto fra canoni demaniali riscossi e il numero dei suoi dipendenti indica per Savona una produttività pari a 109 mila euro per dipendente. Gli elementi sopra evidenziati – conclude Visintin – contribuiscono a collocare il porto di Savona-Vado fra gli scali nazionali più virtuosi da ogni punto di vista”.
“Nel 2014 il nostro porto ha registrato tre record storici – ha aggiunto il presidente Gian Luigi Miazza – Il primo riguarda il numero di navi ormeggiate, poco al di sotto delle duemila e 400 unità (duemila e 383 per la precisione). Nel comparto passeggeri, invece, per la prima volta il porto di Savona ha superato il muro del milione registrando un milione e 18 mila e 794 crocieristi (classificandosi come 4^ porto per passeggeri in transito, imbarco e sbarco, al 3^ posto tra gli home-port in Italia e all’8^ posto tra gli home port nel Mediterraneo). Infine, sono stati superati i 3 milioni di tonnellate nel settore delle merci convenzionali“.
“Sul calo totale dei traffici, in flessione del 10 per cento, che si è attestato sui 12 milioni e 86 mila tonnellate, hanno inciso profondamente il calo delle rinfuse solide di circa 1,2 milioni di tonnellate dovuto alla chiusura della centrale Tirreno Power, e il calo di ulteriori 700 mila tonnellate causato dall’importante intervento di manutenzione straordinaria operato nella raffineria Sarpom di Trecate che per 2 mesi, tra ottobre e novembre, ha portato alla completa fermata dell’impianto e dell’oleodotto che collega Savona a Trecate”.
Il bilancio è positivo: “Il ‘sistema porto’, principale motore dell’economia savonese, che nel 2014 ha dato a lavoro a 8 mila persone, duemila e 500 di addetti indiretti e cinquemila e 500 di indiretti, e a mille aziende, 134 dirette e 933 indirette, sta sostanzialmente reggendo a questo periodo di crisi. Ciò a dimostrazione che gli investimenti fatti negli anni passati iniziano a dare i primi frutti. Anche se non si può nascondere una forte preoccupazione per la crisi industriale, che ha influito negativamente anche su parte delle attività portuali, oggi il porto di Savona Vado ha in essere 30 cantieri aperti che fanno ben sperare in futuro non solo per un mantenimento degli attuali dati di traffico, ma anche per un mantenimento e incremento occupazionale. Con l’entrata in funzione della piattaforma di Vado Ligure saranno almeno 650 i nuovi posti di lavoro che si andranno a creare”.