Albenga. Il 10 aprile alle ore 17 nella ex Chiesa di San Lorenzo in Piazza Rossi sarà inaugurata la Mostra d’Arte Cicly Infinity, curata da Barbara Ramella, laureata in conservazione dei beni culturali all’Università di Genova. Ad accompagnare l’inaugurazione il primo dei tre concerti musicali: Concerto di Musica da film con Gianni Gollo e Paola Arecco. Gli artisti che presenteranno le loro opere sono: Francesco Granducato, Nadia Aicardi, Andrea Schivo, Marco Breeuwer. Tema della mostra (che resterà aperta dal 10 aprile al 10 maggio, dalle ore 15 alle ore 19): la bicicletta.
“L’ho immaginata ed ho avvertito il desiderio di mettervi al centro due progetti in particolare – spiega Francesco Granducato che ha fortemente voluto questa mostra – Innanzitutto il mezzo portante – in tutti i sensi – e fondante che doveva essere la bicicletta, un elemento che da tempo ricorre nel mio lavoro artistico, attraverso un processo creativo di recupero e riqualificazione di biciclette (o rottami di esse) vecchie, degradate e spesso abbandonate per strada. Attraverso la sua rielaborazione la bicicletta diventa concretamente mezzo completo: unisce ecologia, risparmio, salute e riciclo artistico”.
“Il titolo della Mostra ‘Cicli-infiniti’ – spiega Granducato – se da un lato, a livello concreto, dà vita ad un’infinita gamma di possibilità per trasformare e rivisitare quest’oggetto, dall’altro lato anche simbolicamente tutto in esso ci riporta al simbolo dell’infinito matematico: è il segno tracciato idealmente dalla catena insieme alle ruote e ad esso ci riporta anche il modo con cui sono assemblate le maglie della catena. Ciò significa che è proprio il meccanismo stesso di alimentazione di questo mezzo ad essere strettamente legato al concetto di ‘infinito’ sottolineando il principio di ‘combustibile infinito'”.
Il secondo obiettivo era – mettendo al centro del progetto la bicicletta – sviluppare una comunicazione “interdipendente” con artisti conosciuti e stimati da Francesco Granducato che li ha voluti nella Mostra: Nadia Aicardi,Andrea Schivo e Marco Breeuwer. “Autodidatti di talento – conclude Granducato – ma non ancora ‘contaminati’ dal mercato e pertanto animati da uno sguardo sull’arte ancora puro, sincero, incorrotto: liberi quindi di vivere, trasfigurare e ‘trascinare’ letteralmente nel loro personalissimo mondo l’oggetto del loro interesse”.