Economia

Acquedotto di Savona S.p.A. ceduta a Iren Acqua Gas, interessati 14 comuni savonesi

acquedotto

Provincia. Il consiglio di amministrazione di Acque Potabili S.p.A., riunitosi ieri a Torino, ha deliberato la cessione del ramo d’azienda ligure in favore di Iren Acqua Gas S.p.A., un provvedimento che interessa 14 comuni della provincia di Savona, 9 di quella imperiese e 4 genovesi, per un totale di 64.766 clienti complessivi.

In sostanza Acque Potabili ha ceduto a Iren sia le concessioni di distribuzione nell’ATO genovese, sia della controllata Acquedotto di Savona, previo conferimento a quest’ultima del ramo d’azienda relativo alla concessione di distribuzione di acqua potabile nel comune di Cairo Montenotte. Gli altri comuni della provincia nei quali il servizio è gestito da Acquedotto di Savona sono, oltre ovviamente al capoluogo di provincia, Albissola Marina e Albisola Superiore, Celle, Varazze, Quiliano, Bergeggi, Vado Ligure, Spotorno, Noli, Altare, Cengio e Stella.

“L’individuazione del ramo d’azienda è stata effettuata sulla base dei dati relativi al bilancio chiuso al 31 dicembre 2014 – spiega l’azienda in una nota – Le variazioni intervenute tra la data della situazione patrimoniale di riferimento al 31 dicembre 2014 e la data di trasferimento (prevista indicativamente per il giorno 1° luglio 2015) saranno calcolate e conguagliate monetariamente sulla base della relativa situazione patrimoniale alla data di trasferimento”.

Fermo restando l’eventuale aggiustamento del prezzo alla data di trasferimento, quindi, il corrispettivo della cessione è pari a circa 32,9 milioni di euro, al netto di un debito finanziario di 14,6 milioni di euro circa. Tale corrispettivo sarà pagato da IAG ad Acque Potabili alla data di trasferimento del ramo ligure.

La liquidità netta che affluirà ad Acque Potabili a seguito del perfezionamento delle operazioni (oltre al ramo ligure è stato ceduto anche quello torinese a Società Metropolitana Acque Torino) per un importo stimato sulla base dei dati 2014 di 65,8 milioni di Euro e che formerà la nuova posizione finanziaria netta della Società, potrà essere parzialmente distribuita ai soci sotto forma di dividendo straordinario, previe le opportune valutazioni circa la sostenibilità finanziaria ed economica di tale decisioni che saranno effettuate dal management della società.

“Le operazioni di trasferimento dei Rami d’Azienda – continua l’azienda nella nota – perseguono lo scopo di consentire la riorganizzazione delle attività sino ad oggi gestite da Acque Potabili, tramite l’integrazione con le attività gestite dai propri soci di riferimento e si collocano in continuità con il percorso che ha portato al delisting della Società dal mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana S.p.A.; nel contempo Acque Potabili avvierà una progressiva valorizzazione del proprio portafoglio di concessioni che, nell’attuale contesto normativo, risultano esposte ad un maggior rischio di mercato, e procederà focalizzandosi, fra l’altro, sulla dismissione delle concessioni non performing situate in particolare nel sud del Paese”.